Di recente sono state stanziate delle nuove risorse destinabili al Fondo Nuove Competenze 2025 (in merito alla 3° edizione).
Per il Fondo Nuove Competenze 2025, che è già giunto alla terza edizione, il Governo ha provveduto a stanziare nuove risorse finanziarie, totalizzando un miliardo e 49 milioni di euro in più rispetto al budget precedente. Una soluzione ideale per le aziende che vorrebbero formare il proprio capitale umano.
Grazie a questo incremento di risorse, le domande, fino ad oggi per un numero complessivo di 13.046, potranno essere accolte senza distinzione. Le richieste si suddividono tra i datori di lavoro che hanno provveduto all’invio singolo e tra le aziende manifatturiere che operano secondo modelli di produzione in serie.
Fondo Nuove Competenze 2025 per 887 unità
Grazie al Fondo Nuove Competenze 2025 le persone che potranno usufruire della formazione sono svariate, dai contratti di apprendistato al tempo indeterminato, oppure per i dipendenti recentemente assunti o in procinto di assunzione e con una condizione di inattività da almeno un anno.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha commentato con soddisfazione la terza edizione del FNC3, reputandola una misura rilevante per migliorare la competitività delle piccole e medie imprese italiane, sempre più impegnate in settori innovativi e diversificati.
Grazie alla sinergia tra le aziende e lo Stato italiano, le PMI oggi possono distinguersi per la loro alta specializzazione e l’eccellenza in settori che hanno reso il nostro Bel Paese un pioniere.
Copertura e nuove richieste
Per quest’anno il Fondo per le Nuove Competenze ha raggiunto la capienza massima, sospendendo la possibilità di invio delle richieste, anche se ben presto – ma è soltanto un’ipotesi – potrebbe essere attivata una nuova edizione.
La copertura prevista potrebbe consentire un rimborso compreso tra il 60% e l’80% dei costi sostenuti per formare i propri lavoratori dipendenti (durante l’orario ordinario di lavoro e senza alcun aggravio).
Nel 2025 la formazione definita “ad alta specializzazione” ha coinvolto i settori più all’avanguardia includendo il welfare aziendale, l’intelligenza artificiale, l’impatto ambientale e la sostenibilità nel medio e lungo periodo, il benessere dei lavoratori ed infine la transizione ecologica.
