Fonseca torna a commentare la squalifica di 9 mesi
Questa settimana sono tornate le coppe europee con le partite d’andata dei quarti di finale, la Champions League si è conclusa nella serata di ieri con la vittoria 4-0 del Barcellona e quella 3-1 del PSg, mentre oggi scenderanno in campo le partite d’Europa League e di Conference League. Tra queste anche il big match tra Manchester United e Olympique Lyonnais alla vigilia della quale Paulo Fonseca torna a parlare della sua squalifica e della situazione del Milan, criticando il modo italiano di vedere e intendere il calcio e le decisioni prese dalla dirigenza rossonera.
Visto che nelle competizioni europee la squalifica della Federazione francese non ha validità, Fonseca tornerà in panchina dove potrà guidare al meglio i suoi giocatori, il tecnico ha spiegato che se deve per forza vedere un lato positivo nella vicenda è la possibilità di vedere le partite da un’altra prospettiva anche se non avere il contatto e il rapporto con i giocatori è difficile. L’allenatore portoghese ha poi voluto dire la sua sulla squalifica, ritenuta da tutti eccessiva, “Quello che ho fatto non era corretto e dovrei pagare per questo. Non ho commesso alcuna violenza. Vogliono fare di me un esempio per il calcio francese, per il momento in cui ci troviamo”.
Fonseca torna a parlare del suo esonero al Milan
Fonseca torna anche sulla sua avventura al Milan e paragona i rossoneri alla situazione che stanno vivendo le due protagoniste della sfida, Manchester United e Olympique Lyonnais, “Nell’ultimo decennio hanno vinto lo scudetto solo una volta. È un momento difficile per loro”, critica però la poca pazienza che ha avuto la società e generale di tutto il calcio italiano che non gli ha permesso di lavorare e poter creare qualcosa di importante, “Mi dispiace davvero di non aver avuto il tempo di continuare il mio lavoro. Penso che la mentalità in Italia sia totalmente diversa dall’Inghilterra, dove si dà tempo all’allenatore. Ma è il modo in cui vivono il calcio lì”.
Infine il tecnico parla della situazione della sua squadra, che nonostante sia in un ottimo momento solo poche settimane fa era in tutt’altra posizione di classifica, non perché manchevole di qualità ma perché poco organizzata ed emotivamente poco convinta dei mezzi su cui potevano contare. Ha poi voluto parlare della situazione del calcio francese e del divario enorme che tutti i club hanno con il PSG, lanciando un monito a tutta Europa, “Forse quello che viviamo qui in Francia, con il Psg, si ripeterà in altri Paesi e in Champions League. Se vuoi essere competitivo, non puoi rendere i club ricchi ancora più ricchi, e quelli poveri ancora più poveri”.