IL PROBLEMA DELLA SANITÀ NON SONO LE REGIONI (E SOPRATUTTO NON LA LOMBARDIA): PARLA IL GOVERNATORE FONTANA
Dopo aver presentato ricorso al Tar contro il Governo per la retroattività del Decreto sul payback farmaceutico, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana risponde a distanza alla critica lanciata dal Ministro della Salute Orazio Schillaci contro le regioni per la mancanza di gestione sulla sanità: sebbene quella del rappresentante del Governo non fosse un attacco diretto contro la Lombardia, il Governatore nella sua intervista a “La Stampa” oggi sottolinea perché il vero problema sanitario italiano è tutt’altro che “cercabile” nelle pur presenti problematiche interne regionali.
Il Presidente Fontana, dimostrando come sui temi importanti e del territorio si può anche avere opinioni diversi dalla propria coalizione politica, rileva quanto la Lombardia abbia già speso tutti i soldi a disposizione per le politiche della sanità: i problemi veri dunque non risiedono in una incapacità globale degli enti locali a migliorare liste d’attesa e caos negli ospedali, «sono ampi e connaturati all’organizzazione nazionale che andrebbe del tutto rivista». Il Governatore della Lombardia consiglia al Ministro Schillaci di mettere mano potentemente alla sanità nazionale, cominciando dalle risorse da destinare (tra gli obiettivi della riforma sull’Autonomia differenziata) e proseguendo con la medicina del territorio.
Mancano, è vero, i medici di base, ma questo non è dovuto ad un compito delle regioni in quanto sono professionisti convenzionati con il Ministro: semmai, dove sono stati inseriti in Lombardia nuovi medici territoriali si è subito migliorata la pressione negli ospedali, altrimenti abnorme. Come aggiunge ancora Fontana a “La Stampa”, in alcuni pronti soccorso lombardi si arriva all’85% dei ricoveri non appropriati, ovvero che sarebbero potuti essere evitati qualora vi fosse stata una sufficiente medicina del territorio in grado di intercettare e valutare le reali esigenze ed urgenze.
TERZO MANDATO E FUTURO LEGA: “LA LOMBARDIA NON È OGGETTO DI SCAMBIO COL VENETO”
Secondo il Presidente di Regione Lombardia il problema della sanità non è dunque affatto sull’organizzazione regionale, come ha fatto intendere il Ministro Schillaci (che criticava però le Regioni più inadempienti, non certo la Lombardia), bensì l’inappropriatezza e inutilità di alcune prestazioni che poi vanno a gravare sul sistema sanitario locale e nazionale. Il Pirellone ha stanziato nel solo 2023 85 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa ma la domanda delle prestazioni è cresciuta del 36%: «se non si cambia l’organizzazione non si va da nessuna parte».
Il Presidente intervenuto appena una settimana fa al Congresso della Lega a Firenze ricorda come la centralità della Lombardia, anche per contrastare il pessimo fenomeno delle liste d’attesa “esplose” dopo la pandemia Covid, resta tale che occorre proseguire il lavoro cominciato in queste ultime due giunte di Centrodestra a guida Lega. In tal senso è lo stesso Fontana ad allontanare qualsiasi ipotesi su uno “scambio” per le prossime Regionali, con un candidato in quota Lega ancora in Veneto (dopo l’uscita di scena di Zaia per la sentenza della Consulta sul terzo mandato) e uno di FdI per la Lombardia.
Secondo Fontana non esiste che non possa essere concesso ad un Governatore di ricandidarsi dal momento che in Italia vi sono molte cariche, anche più importanti delle Regioni, che sono già rinnovabili: Ministri, Premier, parlamentari e quant’altro. Al netto di questo, rileva ancora Fontana alla “Stampa”, la «Lombardia non è un oggetto di scambio, i territori devono rimanere ai partiti territoriali», ergo è sensato che la Lega avanzi richieste sule regioni del Nord anche se alla fine l’accordo finale sarà sottoscritto dai leader dei partiti al Governo Meloni.
Capitolo finale sui dazi, con Attilio Fontana che spegne le polemiche sull’aggressività dell’amministrazione Trump contro l’UE: occorre evitare isterie, secondo il Presidente lombardo, e pensare a come trattare con Washington, «il Governo su questo può fare da ponte».