Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Corriere della Sera: “Mi contesteranno di tutto – le sue parole – ma io sono in pace con la mia coscienza e rifarei tutte le scelte che ho dovuto fare. E ricordiamoci in quali condizioni sono state prese certe decisioni…”. Quindi Fontana volge lo sguardo all’imminente futuro, conscio che bisognerà riaprire il prima possibile: “I dati sull’epidemia sono cambiati rispetto a una decina di giorni fa e dobbiamo pensare a ripartire”. Ovviamente la vita non sarà più come prima, per lo meno, fino a che non avremo un vaccino: “Sbaglia chi pensa che tutto si rimetta in moto come prima. Dobbiamo organizzare una nuova vita, dovremo modificare molti nostri comportamenti”. Fontana ha aggiunto che “Non ho mai pensato alla politica mentre prendevo decisioni sulla salute dei cittadini. Forse lo hanno fatto altri”, per poi fare un piccolo mea-culpa: “Ho ascoltato i tecnici, l’Unità di crisi, gli infettivologi, ho trascurato tutto il resto. Certo, potevo coinvolgere le opposizioni, ma in quei giorni ho trascurato persino qualche assessore pur di non rallentare il processo decisionale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FONTANA: “TRIVULZIO, NON CI RISULTANO OMISSIONI”
In un’intervista rilasciata al Tg5 (guarda il video dal minuto 19:30) il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha fatto il punto sul lavoro svolto per il contenimento dell’emergenza coronavirus, ma ha toccato anche il tema del Pio Albergo Trivulzio, in cui il contagio è esploso in maniera violentissima coinvolgendo molti anziani ospiti, facendo registrare tantissimi contagi e diverse vittime. Ma Fontana continua a considerare le responsabilità della Regione diverse da quelle di cui si vocifera insistentemente: “Sicuramente il Pio Alberto Trivulzio non ha aderito alla richiesta che avevamo fatto di mandare malati in fase di guarigione al loro interno. A noi non risulta quella parte dell’accusa, se poi sono state fatte delle omissioni una commissione le valuterà.” Dunque non c’è stato un migrare di malati o potenziali positivi al coronavirus nella struttura secondo Fontana, anche se ora si attendono i risultati del lavoro della commissione istituita che valuterà anche le responsabilità della Regione Lombardia.
FONTANA: “3 MILIARDI A COMUNI E PROVINCE DELLA LOMBARDIA”
Attilio Fontana ha poi voluto rivolgere un ringraziamento particolare agli operatori sanitari e a tutti coloro che si sono spesi in prima linea per combattere il covid-19 che ha messo in ginocchio la Lombardia: “Alla gente della Lombardia devo dire innanzitutto grazie perché in questi tre mesi di chiusura ha mantenuto un comportamento estremamente serio. Abbiamo approvato una delibera nella quale da un lato mettiamo a disposizione di tutti gli operatori sanitari risorse per 82 milioni di euro per dire grazie concretamente del grande lavoro che hanno fatto e soprattutto 3 miliardi che vengono messi a disposizione delle Province e dei Comuni per tutti gli enti per effettuare investimenti ed iniziative strutturali sulle strade e sulle scuole.” Sulla riapertura della Lombardia in ogni caso il governatore Fontana sembra avere le idee chiare, pur dovendo lavorare sempre in accordo col Governo: “Entro la fine della settimana faremo un documento unitario che trasmetteremo a Roma. Alla fine di queste due settimane potremo ricominciare una vita più limitata ma sicuramente più libera.”