Frana Tavernola, paura tsunami al lago d’Iseo/ Forniti depliant con piani evacuazione
Lago d’Iseo, paura tsunami per la frana a Tavernola: distribuiti depliant ai cittadini con i piani di evacuazione (previste tre modalità)

Il rallentamento della frana di Tavernola sul lago d’Iseo si è fermato e ora si teme lo tsunami. L’inversione di tendenza è cominciata da fine agosto. Secondo alcuni è proprio il periodo in cui è ripresa l’attività di cava, ma non ci sono prove sperimentali che lo confermano. Di fatto, ora sulle rive di fronte a Tavernola si continua a pensare alle conseguenze che avrebbe la caduta della frana nel lago. Infatti, a Montisola saranno installati dei totem che avviseranno cittadini e turisti sulla fase in cui si trova la fana. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, attualmente è in pre-attenzione, ma potrebbe salire nelle fasi di attenzione, pre-allarme o allarme.
Anche per questo in paese sono stati distribuiti depliant, che saranno disponibili anche all’ufficio turistico, che offrono un quadro della situazione e illustra tre diverse linee di evacuazione, a seconda delle tipologie di inondazione. Ai cittadini viene chiesto di attenersi alle istruzioni delle autorità e di non usare il telefono in caso di pericolo, di lasciare libere le strade ai mezzi di soccorso e soccorrere chi ha più bisogno.
ALLARME TSUNAMI AL LAGO D’ISEO: COSA SUCCEDE
Nei depliant viene ricordato anche che case ed edifici vicini alla costa non sono sempre sicuri e che la sicurezza di un edificio è legata a molti fattori, come la tipologia dei materiali, la quota e la distanza dalla riva, il numero di piano e l’esposizione più o meno diretta all’impatto dell’onda. Inoltre, si suggeriscono «esercitazioni periodiche» e di prepararsi all’eventuale emergenza con «un piano su come raggiungere le vie di fuga».
Negli ultimi giorni si è tenuto intanto un vertice in cui sono state analizzate le conclusioni dello studio finanziato dalla Regione Lombardia ed eseguito dalle Università di Firenze e Milano Bicocca e dal Politecnico di Milano per accertare cause e concause della frana da 2,1 milioni di metri cubi che incombe su Tavernola, tra cui le esplosioni dell’attività di cava. Dunque, come riportato dal Corriere della Sera, è stato stabilito che «non ci sono le condizioni per proseguire l’attività di escavazione con esplosivi nella miniera Ca’ Bianca». Quindi, ora la Regione deve decidere sulle esplosioni e sulla concessione dell’attività estrattiva. Se ne discuterà la settimana prossima nella riunione di tutti i Comuni del lago d’Iseo.
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