Ore di apprensione per le sorti di Francesca Borri, giornalista barese fermata la notte scorsa all’aeroporto del Cairo, in Egitto, dove era arrivata dall’Italia. Secondo quanto riferito da BariToday, la Borri, 39 anni e figlia dell’assessore dell’Urbanistica del Comune di brindisi, Dino Borri, era stata trattenuta all’interno dell’aeroporto per una serie di accertamenti sul passaporto dal momento che sul documento risulterebbe un timbro di un Paese su cui ci sarebbero approfondimenti in atto. Dopo un’attesa lunga quasi una giornata, finalmente sembra proprio che la situazione sia destinata a sbloccarsi in maniera positiva. A confermarlo a BrindisiReport è stato proprio il padre della giornalista che ha riferito nel tardo pomeriggio come la figlia fosse in procinto di imbarcarsi a bordo di un volo che da Il Cairo l’avrebbe condotta a Milano, ovvero percorrendo esattamente il percorso opposto. Dino Borri in merito ha precisato che “L’interessamento dell’ambasciata italiana è stato immediato”.
FRANCESCA BORRI, GIORNALISTA FERMATA IN EGITTO: PRESTO IN ITALIA
Le autorità egiziane avrebbero ritenuto necessario bloccare la giornalista italiana Francesca Borri in quanto hanno contestato alla ragazza di essere entrata in Egitto con un visto turistico e non corrispondente alla sua attività di giornalista di guerra. Il padre in merito ha però precisato che “in realtà Francesca voleva solo riposarsi un po’, dopo essere stata in India per 20 giorni”. Grande la paura e l’ansia vissute dalla famiglia della cronista. “Per fortuna la diplomazia si è attivata subito. Intorno alle ore 9 c’erano già dei funzionari dell’ambasciata (in particolare il funzionaria Maria Del Carmen Taschini Otero, capo della cancelleria consolare, ndr) in aeroporto. La preoccupazione è stata forte, perché in passato ci sono stati episodi conclusisi non favorevolmente in Egitto”, ha aggiunto il padre. Il riferimento è quasi certamente al caso drammatico del giovane Giulio Regeni. Ad aver manifestato la loro vicinanza alla vicenda ed alla famiglia della cronista, anche i sindaci di Brindisi e di Bari che si sono interessati in prima persona auspicando nella risoluzione immediata della vicenda.