Francesco Bearzatti Tinissima 4et/ “Zorro”: jazz per Isabelle Allende

- Luigi Viva

A cinque anni dall’ultimo album a suo nome il nuovo entusiasmante progetto musicale di Francesco Bearzatti e del suo Tinissima 4et

Zorro cover 640x300 La copertina del disco

Francesco Bearzatti è uno dei più vividi talenti del panorama musicale europeo. Friulano di San Martino al Tagliamento fin da piccolo mostrò come gli altri fratelli, un particolare talento per la musica.

Il padre ricorda divertito quando bambino era solito suonare il clarinetto sul terrazzo di casa e i passanti ammirati dalla sua bravura gli lanciavano delle monete in premio.

Da allora di strada ne ha fatta parecchia, diploma di clarinetto al Conservatorio, una sterminata esperienza dal vivo, a partire dalla banda del paese, alle orchestre di liscio, alla discoteca, al repertorio rock (da non perdere quando suona rock in trio con l’utilizzo di pedali ed effetti da chitarrista).

L’incontro con il jazz lo fa assurgere a fama europea. Apprezzatissimo in Francia dove ha vissuto per diversi anni è da tempo uno dei componenti del gruppo di Enrico Rava. Cento album registrati come ospite e una manciata a suo nome (undici in venti anni) con una particolare menzione per quelli incisi con il Tinissima 4et, l’incendiaria band da lui diretta e composta da Giovanni Falzone alla tromba, Zeno De Rossi alla batteria e Danilo Gallo al Basso. Musica esplosiva, corroborata da impegno civile e politico, del resto il nome della band è un omaggio alla fotografa ed anarchica Tina Modotti.

Con il nuovo album continua l’attenzione verso i rivoluzionari e combattenti per la libertà e la giustizia che, in passato aveva raccontato ispirandosi a Tina Modotti (SUITE FOR TINA MODOTTI del 2008 per l’etichetta Parco della Musica), Malcom X  (X SUITE FOR MALCOLM del 2010 sempre per Parco della Musica ) senza dimenticare MONK’N’ROLL  (CAM) pubblicato nel 2013 e grande successo in Francia, mentre THIS MACHINE KILLS FASCISTS  (CAM) del 2015 è l’ultimo album pubblicato con il Tinissima 4et. Professionista esemplare si cala in ogni esperienza con entusiasmo e generosità, ricercatissimo session man, dividere il palco con lui è sempre un’esperienza di grande gioia. Trasversale, ma sempre rigoroso, ha messo a servizio del jazz il suo straordinario talento, come mostrato nel nuovo album ZORRO (Cam Jazz), uscito a nome della sua band Francesco Bearzatti Tinissima 4et.

Lo spunto di questo nuovo album nasce dalla lettura del libro Zorro di Isabelle Allende. Bearzatti nel corso dei continui spostamenti in giro per il mondo è solito leggere molto e, non di rado, i libri gli danno ispirazione per i nuovi lavori. Nove le composizioni tutte a firma dello stesso Bearzatti.       Zorro, il breve brano di apertura, funge da presentazione delineando il ritratto del protagonista che verrà poi ripreso e sviluppato a fine album con il titolo El triunfo del Zorro. In Tierra India, (qui Bearzatti suona anche il flauto indiano) viene rappresentato il popolo che subisce il  colonialismo spagnolo.  El Regresso, narra invece il festoso rientro in patria di Don Diego dopo gli studi in Spagna . Passati i festeggiamenti , Don Diego si accorge della situazione di sfruttamento alla quale  gli indios sono costretti. Questo sentimento è rappresentato in Algo Mal, il brano più drammatico, diviso in due parti; la prima aspra, con fulminanti dialoghi fra il sassofono e tromba, nella  seconda, quasi riflessiva, il sassofono lavora sui piano e sui pianissimo descrivendo la dolorosa situazione nella quale Don Diego è combattuto fra il suo ruolo e la voglia di far giustizia, per questo decide  di creare  la Volpe mascherata.

Nella seconda parte dell’album  entrano in scena altri personaggi, tutti positivi, che contribuiranno al racconto delle gesta di Zorro nei brani Bernardo, caratterizzato dal portentoso a solo della tromba, Sargento Garcia, dal gustoso ed ironico andamento con tromba sordinata e clarinetto in evidenza, Lolita, dal clima quasi rock con basso e chitarra distorti (ad opera di Danilo Gallo) e Tornado.

Grande musica, grande jazz, e una rinnovata energia, ritrovata dopo un doloroso passaggio personale. Un fior di musicista, un jazzista autentico, fuori degli schemi, non irregimentato, ideologicamente indipendente, quasi un perla rara nel mondo jazz italiano, frequentato da parecchi fighetta. Una band unica. Si consiglia “vivamente” specie a chi non ama il già sentito.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Musica e concerti

Ultime notizie