Francia, rapporto choc del governo sull'influenza dei Fratelli Musulmani nella politica interna: "Progettano di imporre la Sharia e sovvertire la società"
Francia, il quotidiano Le Figaro ha pubblicato un rapporto segreto, commissionato dal governo Attal, nel quale si evidenzia la minaccia costituita dalle infiltrazioni dei Fratelli Musulmani, che stanno iniziando ad influenzare anche le istituzioni e la politica, ricevendo fondi pubblici che poi vengono utilizzati per campagne di islamizzazione e reclutare membri per rafforzare l’organizzazione. Nel documento si svela anche il progetto di voler imporre la Sharia nel paese, attraverso una fitta rete che punta a sovvertire la società, un piano definito: “Un rischio per la coesione nazionale“.
Il tentativo come sottolinea il giornale, sarebbe già a buon punto, visto che dall’analisi risulta un incremento nel numero degli affiliati, specialmente all’interno del nucleo più radicale, che conta ormai circa 1000 persone che si impegnano direttamente nella gestione delle associazioni controllate, che hanno come basi 139 moschee e scuole private che ricevono finanziamenti da paesi arabi come Qatar e Kuwait. Negli stessi luoghi di aggregazione un ruolo primario viene dato alle figure religiose che educano i bambini già da piccoli a seguire rigorose leggi e spesso diventano influencer sui social, dove propongono contenuti di propaganda fondamentalista, seguiti soprattutto dai giovanissimi.
Il piano di islamizzazione della Francia dei Fratelli Musulmani, ministro Retailleau: “Pericolo concreto, più del terrorismo”
Il rapporto del governo francese sull’influenza dei Fratelli Musulmani nelle istituzioni, ha sottolineato come la Francia stia rappresentando la “porta di ingresso” ideale per il fondamentalismo islamico che si sta espandendo in tutta Europa. Le organizzazioni a supporto dell’Islam politico infatti, sono ormai ben radicate in tutti gli ambienti, e sono riuscite ad ottenere grande supporto anche dai cittadini locali, con consensi popolari che sono aumentati specialmente dopo l’inizio del conflitto a Gaza del 7 ottobre.
Il ministro dell’interno Bruno Retailleau, alla luce della pubblicazione del documento ha definito il movimento: “Un pericolo concreto, più del terrorismo“, perchè agisce all’interno della società e porta avanti una guerra sottotraccia che punta a sovvertire il sistema. Questo processo, come ha dichiarato il prefetto Alexadre Brugere a Le Figaro: “Ha un potente carburante che è rappresentato dal vittimismo con l’accusa di islamofobia“, termine abusato e usato in tutte le salse per definire chiunque critichi tali ideologie, incoraggiando milioni di francesi ad estraniarsi dall’identità nazionale.