Il nuovo disegno di legge proposto in Francia per garantire la libertà di scelta sul fine vita e quindi offrire la possibilità del suicidio assistito, rischia di creare problemi di conciliazione tra “autonomia” e “solidarietà”. L’ex deputato e cardiologo Jean Leonetti, che aveva firmato la legge attualmente in vigore che regolamenta l’eutanasia, ha criticato la proposta e ha dichiarato che le nuove regole troveranno difficile applicazione, oltre al fatto che saranno in contrapposizione con quello che dovrebbe essere il “principio di fraternità” nei confronti dei fragili e vulnerabili. Il medico, intervistato dal quotidiano Le Figaro, ha affermato che: “L’aiuto a morire va contro il progetto di fraternità”, perchè non sono ancora chiari limiti e le libertà che verranno offerte, e cioè non viene chiarito il confine tra eutanasia e suicidio assistito.
Potrebbe infatti trattarsi di liberalizzare entrambi, ed in quel caso, il quadro giuridico diventerebbe più complesso, soprattutto in caso di pazienti con situazioni umane difficili. Come afferma Leonetti infatti, dovrebbero essere stabiliti esattamente i criteri per i quali sussiste la possibilità di scelta, cioè malattie terminali, problemi fisici irreversibili, ma se venisse estesa anche alla sofferenza psicologica, allora: “una porta che ora è socchiusa diventerebbe spalancata”, sottolinea il medico, ricordando anche che in tutti gli altri paesi il fine vita su base volontaria è stato inizialmente regolamentato sulla base di condizioni restrittive, ma poi quasi ovunque sono state allentate.
Legge sulla libertà di suicidio assistito in Francia, Jean Leonetti: “Potrebbe impedire ai pazienti di guarire dalle malattie”
Jean Leonetti, autore della legge sull’eutanasia in Francia, ha commentato la nuova proposta di regolamentare il suicidio assistito sulla base della volontarietà del paziente. Perchè se non verranno messi paletti sulle diagnosi, si potrebbe impedire anche in alcuni casi il miglioramento della malattia, quando possibile. Il rischio di abusare della norma è alto, come accade attualmente in altri paesi. Ad esempio in Canada, dove si può effettuare l’eutanasia anche quando sussiste solo un pericolo di vita.
L’invito dell’ex deputato quindi è di avviare un dibattito serio che affronti l’argomento individuandone i punti critici, e soprattutto, proporre una legge che non abbia solo basi di convinzioni politiche ma che garantisca la protezione dei diritti dei più fragili. L’ultima critica è rivolta proprio a Macron, promotore del disegno legislativo che ha affermato che questa legge permetterà di “Guardare in faccia la morte“. Leonetti risponde così nell’intervista a Le Figaro: “Piuttosto che guardare in faccia la morte, proporrei di guardare la vita fino alla fine. intensamente, perchè è ciò che può portare gioia e felicità condivisa“.