Franco Battaglia, volto noto nel panorama scientifico e docente universitario di chimica ambientale, elementi di statistica e chimica fisica, è intervenuto sull’edizione del quotidiano “La Verità” in edicola oggi, mercoledì 11 agosto 2021, analizzando quello che da alcuni anni a questa parte rappresenta uno dei falsi storici più colossali (a suo dire) che il mondo si sia mai trovato ad affrontare: la cosiddetta crisi climatica, che peraltro, prima di essere declinata come riscaldamento globale (il cosiddetto global warming, per gli anglofoni), era nota come global cooling, ovvero raffreddamento del pianeta.
“Negli anni Settanta del secolo scorso – scrive l’esperto –, quando erano ormai 30 anni che il clima del pianeta rinfrescava, scienziati e media allarmavano il mondo intero per una, a sentir loro, imminente era glaciale. Poi, dal 1980 il clima cominciò a riscaldarsi di nuovo e l’allarme fu allora per il global warming, tenuto in vita per alcuni anni, circa 15, direi”. Sì, perché dopo il 1999, e per una dozzina d’anni, “le temperature si sono mantenute pressoché costanti e ciò sebbene le emissioni aumentassero senza sosta: il riscaldamento globale s’era interrotto! Dovettero cambiare nome, e così nacque il climate change”.
FRANCO BATTAGLIA: “GLI ESPERTI CONTANO MENO DELLA SCIENZIATA GRETA…”
Tuttavia, prosegue Franco Battaglia nel suo intervento su “La Verità”, l’opinione pubblica sta iniziando a riflettere sul fatto che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Ma, come suol dirsi, “basta la parola. Basta la parola per generare paure, allarmi ingiustificati e vagheggiare catastrofi. Perché l’obiettivo vero di questi falsi è diffondere panico, da monetizzare o in denaro sonante o in carriere politiche o, per alcuni, in altrimenti improbabili carriere accademiche”.
Addirittura, svela il professore, un migliaio di uomini di buona volontà ha recentemente sottoscritto una petizione che, inviata al Segretario generale dell’Onu, vorrebbe rassicurare tutti, come si evince agevolmente dal suo titolo: “Non esiste alcuna crisi climatica”. Tra i suoi firmatari ci sono Ivar Giaever, premio Nobel per la Fisica; Renato Ricci, ex presidente delle Società europea di fisica e, per 17 anni, della Società italiana di fisica; Uberto Crescenti, professore universitario di geologia e già Magnifico rettore; Franco Prodi e Nicola Scafetta, professori universitari di fisica dell’atmosfera e di climatologia. “Ragione o torto che abbiano – conclude Battaglia – i mille sono stati ignorati dall’universo mondo politico e mediatico, che però sembra preferire pendere dalle labbra dell’illustre scienziata Greta Thunberg“.