“Fughe Russia dopo mobilitazione? Falso”/ Guardia frontiera Finlandia: “Video vecchi”

- Alessandro Nidi

Guardia frontiera Finlandia: "Nessuna fuga di massa in corso dalla Russia, i video che girano sul web e sui social media sono datati"

Putin, Cremlino Vladimir Putin, il Presidente della Russia al Cremlino (LaPresse, 2022)

La guardia frontiera della Finlandia ha smentito la notizia delle fughe di massa dalla Russia dopo la mobilitazione annunciata da Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione, il quale ha comunicato che si attingerà tra le fila dei soldati riservisti per sostenere l’offensiva militare nei confronti dello Stato ucraino. Ricordiamo che in queste ultime ore, sui social media e in particolare su Twitter, sono state segnalate code lunghe 35 chilometri, le quali, peraltro, si diceva fossero in costante crescita.

Intanto, i voli aerei per lasciare la Russia erano già esauriti ieri e, come scriveva il quotidiano finlandese “Iltalehti”, già negli ultimi due giorni, dunque ben prima che fosse ufficializzata la mobilitazione da parte del presidente Putin, circa 6.500 persone sarebbero giunte in Finlandia dalla Russia, delle quali circa un terzo in possesso di visto turistico. Da ultimo, le immagini che sono arrivate alle nostre latitudini online sembrerebbero denunciare una situazione di fuggi-fuggi generale che però proprio le stesse autorità finlandesi hanno smentito con forza attraverso il proprio profilo Twitter.

GUARDIA FRONTIERA FINLANDIA SMENTISCE FUGHE DALLA RUSSIA: “VIDEO CHE CIRCOLANO SUI SOCIAL SONO STATI REGISTRATI IN PASSATO”

In particolare, proprio su Twitter, la guardia frontiera finlandese ha dichiarato espressamente e senza giri di parole che “la situazione ai confini della Finlandia non è cambiata dopo le informazioni sulla mobilitazione russa. Ci sono video che circolano sui social, alcuni dei quali sono già stati girati prima e ora presi fuori contesto. Ci sono informazioni errate in circolazione”.

Di fatto, quei filmati sarebbero datati e risalirebbero a periodi di gran lunga antecedenti al discorso di Vladimir Putin, magari proprio al momento in cui il Paese sovietico invase l’Ucraina (24 febbraio 2022), quando molti russi, scossi, scelsero di abbandonare la loro nazione per salvarsi e provare a sottrarsi alla chiamata alle armi, con particolare riferimento agli individui di genere maschile.







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