Finisce nell’occhio del ciclone lo scrittore e intellettuale francese 83enne Gabriel Matzneff. La penna, nota tra le case editrici di Saint-Germain-des-Prés e la brasserie Lipp, e volto della televisione pubblica d’oltralpe soprattutto negli anni ’90, è accusato di pedofilia, come riferisce il Corriere della Sera. Matzneff avrebbe avuto numerosi rapporti sessuali con bambini e adolescenti di età compresa fra gli 8 e i 16 anni, sia in quel di Parigi, sia come turista sessuale in Thailandia. Lo stesso scrittore avrebbe descritto la sua triste pratica nelle sue opere letterarie, come si può ad esempio leggere in questo passaggio: «ti sciogli nella mia bocca come un sorbetto, mio bambino caro, quando domani all’ ora di ginnastica gli altri correranno intorno al giardino del Lussemburgo, io ti insegnerò nuove carezze». A puntare il dito nei confronti di Matzneff è stata Vanessa Springora, direttrice delle edizioni Juilliard, che ha scritto un libro che uscirà il prossimo due gennaio, in cui ha denunciato la relazione avuta con lo scrittore quando aveva solo 14 anni (e lui ne aveva 50).
GABRIEL MATZNEFF ACCUSATO DI PEDOFILIA: “IL CACCIATORE IN UNA TRAPPOLA…”
Il libro si chiama “Il consenso”: «Finalmente, ecco la soluzione – scrive la donna – prendere il cacciatore nella sua stessa trappola, rinchiuderlo in un libro». La vicenda ha smosso l’opinione pubblica e la procura sta valutando un’azione penale nei confronti di Matzneff. Il ministro della Cultura, Riester, ha invece chiesto che venga soppresso il sussidio statale allo stesso, come una sorta di legge Bacchelli. La sensazione comunque, è che in qualsiasi modo finirà questa vicenda, e qualora dovesse essere giudicato colpevole, rimarrà un senso di impunità. Sorprende comunque il fatto che lo stesso abbia più volte reso pubbliche le sue attività sessuali, quasi in maniera un po’ divertito e un po’ pudica, in un paese dove la relazione di un adulto con un ragazzino minore di 15 anni (anche senza violenza) è punibile con sette anni di carcere.