Camorra Entertainment. Questo il nome dell’inchiesta di Fanpage.it che vede al centro il matrimonio di Tina Rispoli, vedova del boss Gaetano Marino, e Tony Colombo, cantante neomelodico. Non solo una questione sentimentale, per Francesco Piccinini, direttore della testata in studio a Non è l’Arena, ma anche una specie di patto affaristico con tutti gli annessi e i connessi. In un primo momento, le nozze sono state accolte dall’opinione pubblica come una qualsiasi altra notizia di gossip, senza tenere conto di chi fossero gli sposi e di chi fosse, soprattutto, il primo marito di lei. “Come mai siamo sempre e solo noi a raccontare chi erano i Marino?”, ha protestato Massimo Giletti, che nel corso dell’ultima puntata del programma ha dedicato ampio spazio alla vicenda. “Io mi piglio le critiche, gli attacchi personali, però sinceramente è curioso che su questa vicenda tutti giochino alla principessa e alla coroncina (fa riferimento alle parole di Barbara d’Urso quando ha visto Tina Rispoli vestita da sposa, ndr), però poi alla fine la verità purtroppo è un’altra”.
Chi era Gaetano Marino
La verità è che ci sono trascorsi importanti che legano le famiglie di Tina Rispoli, Tony Colombo e Gaetano Marino, che la televisione e – in generale – chi si è occupato del caso, ha omesso di raccontare. Piccinini ha dichiarato: “C’era un rapporto pregresso, importante, tra Tony Colombo e la famiglia Marino. Tony Colombo, nel momento peggiore della sua attività artistica, rimane senza soldi, ha problemi di pagamenti, ha dei debitori che lo cercano e Gaetano Marino gli fa un primo prestito che noi abbiamo documentato attraverso una persona molto legata a lui, che Roberto Saviano definisce ‘il maggiordomo di Gaetano Marino’. Marino non aveva le mani (a causa dell’esplosione di una bomba che stava piazzando contro Antonio Ruocco, ndr) e aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse. Abbiamo verificato la storia che lui ci ha raccontato, attraverso altre fonti. La vicinanza di Tony Colombo alla famiglia Marino la conferma Tommaso Prestieri, uno dei più importanti boss della camorra di Secondigliano – Scampia”.
“Morte di Gaetano Marino non è espiazione”
La responsabilità dei media è enorme, nel raccontare la (vera) storia di Gaetano Marino & co. Non tutti, infatti, hanno la capacità di distinguere ciò che è lecito da ciò che non lo è, specie quando la Camorra diventa fiction. Stando a quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage.it, Gaetano Marino avrebbe intestato a Tina Rispoli e ai figli non meno di 50 appartamenti. “I Marino”, spiega ancora Piccinini, “hanno gestito una delle piazze di spaccio più importanti di tutta la città, piazza delle case Celesti”. Nonostante la gravità delle accuse, chi è chiamato in causa minimizza: “Ma comunque, qualsiasi cosa abbia fatto, se ha sbagliato, lui è morto e ha pagato”, hanno dichiarato i neoconiugi ospiti di un salotto televisivo. Per loro, dunque, la cosa finisce lì. Questo è quanto constata Selvaggia Lucarelli: “La morte di Gaetano Marino, giustiziato dalla camorra perché camorrista, è un’espiazione. È come se con la morte fosse redento. Per loro è tutto risolto”.