Delitto di Garlasco, perizia Albani su Dna sulle unghie di Chiara Poggi: "Alte probabilità che sia di Sempio". Ma per Cataliotti non ha valore probatorio
Le possibilità che Andrea Sempio e un soggetto “sconosciuto”, non imparentato con lui né con Chiara Poggi, abbiano contribuito a generare le tracce genetiche ritrovate sotto le unghie della vittima del delitto di Garlasco sono fino a 2.153 volte più probabili rispetto a quelle che, a farlo, siano stati altri due uomini ignoti. A rivelarlo è la relazione della perita Denise Albani, le cui conclusioni saranno discusse il 18 dicembre davanti alla gip di Pavia.
Dalle tabelle allegate alla relazione, e analizzate dalla Provincia Pavese, emergono variazioni importanti riguardo alle probabilità a seconda dell’unghia esaminata. Su quella definita la prima unghia della mano sinistra, il contributo di Sempio è stimato fino a 51 volte più probabile; invece, sulla prima unghia della mano destra, sale da 476 a 2.153 volte, stando alla banca dati europea o mondiale.

D’altra parte, non c’è la certezza dell’attribuzione all’indagato, come ha fatto notare il suo legale, l’avvocato Liborio Cataliotti, nel corso del suo intervento a Quarta Repubblica.
GARLASCO, CATALIOTTI “SMONTA” PERIZIA ALBANI
“Non è possibile stabilire con il rigore scientifico se provengano da fonti di DNA depositate sopra o sotto le unghie, né da quale dito provengano. Non è possibile stabilire quali siano state le modalità di deposizione del materiale biologico originario. Non è possibile stabilire se ciò sia avvenuto per trasferimento avventizio diretto o mediato. Non è possibile stabilire quando sia avvenuta la deposizione”, ha fatto notare Cataliotti.
Eppure, il dato più significativo per il legale è che le prove vennero fatte su quantitativi di materiale non omogenei. “Quell’errore originario, l’utilizzo di quantitativi disuguali per più prove, unito al fatto che ogni singola prova ha dato un risultato diverso, lo rende dal punto di vista giuridico completamente inutilizzabile”, ha osservato Cataliotti. Quindi, quell’elemento non ha per lui alcun valore giuridico o, comunque, sarebbe poco probante.
LA DIFESA DI SEMPIO PRONTA AL CONTRATTACCO
Cataliotti ha fatto anche sapere che la difesa di Sempio sta formalizzando delle ipotesi: “Dovremmo concludere i lavori tra mercoledì e giovedì”. L’ipotesi è che ci siano 15-20 punti in cui può essere avvenuta la contaminazione. “Da giurista, da avvocato… mi viene da pensare che ci sia un’altissima probabilità, essendo uno degli ultimi oggetti toccati da Chiara, forse addirittura l’ultimo toccato, che il telecomando di quel televisore sia stato il luogo del trasferimento”, ha spiegato alla trasmissione di Nicola Porro.
Alla fine del suo intervento si è soffermato sulle ipotesi riguardanti il movente, chiarendo che non è chiaro cosa abbia raccolto la procura di Pavia finora, per cui “non esiste nessunissimo movente”, ma ha anche osservato che, dalle interlocuzioni col suo cliente, non sono emersi motivi razionali per i quali Sempio avrebbe dovuto recarsi a casa di Chiara Poggi la mattina del delitto di Garlasco.
