La diretta di oggi di Storie Italiane ha aperto con tutti gli ultimi sviluppi relativi all’indagine aperta sul delitto di Garlasco, indagando sulla figura di Andrea Sempio, partendo dalla notizia che domani – martedì 20 maggio 2025 – verranno sentiti alle 14:00 in procura sia Andrea Sempio, sia Alberto Stasi e Marco Poggi: una mossa poco consueta in questa fase delle indagini, perché tendenzialmente gli interrogatori convocati si tengono in prossimità della chiusura del fascicolo, alimentando l’idea che probabilmente la Procura potrebbe aver raccolto sufficiente materiale per procedere con una nuova ipotesi di reato per il delitto di Garlasco, oppure – ancor più probabilmente – che ha bisogno di discutere di uno o più elementi considerati importanti ai fini dell’indagine.
Nel frattempo – e fermo restando che da parte della Procura non sta trapelando nulla di concreto, anche legatamente al segreto istruttorio che vige sulle indagini preliminari – è bene ricordare che gli inquirenti hanno ritrovato alcuni oggetti potenzialmente collegati al delitto di Garlasco all’interno di un torrente locale, poco distante dall’ex abitazione della nonna delle cosiddette “Gemelle K”, ovvero le cugine di Chiara Poggi, che furono – esattamente come Sempio – già indagate ed assolte in occasione delle primissime indagini sul delitto di Garlasco.
Il giallo del testimone del delitto di Garlasco: parlò di una ragazza in bici con un attizzatoio, ma poi ritrattò
Proprio questo oggetto – c’è chi parla di un martello, chi di un borsone, chi di un attizzatoio per il camino e chi anche di tutti questi assieme – potrebbe essere decisamente importante per le indagini sul delitto di Garlasco, dato che potrebbe essere l’arma del delitto mai ritrovata: l’argomento si lega alla testimonianza di un uomo (Muschitta), che disse di aver visto dopo l’omicidio una ragazza in bici che trasportava un oggetto simile a un attizzatoio nei pressi di casa Poggi a Garlasco, salvo poi ritrattare circa tre ore dopo per ragioni mai chiarite ed effettivamente mai indagate; mentre il padre di Chiara Poggi disse che quel giorno da casa sparì solamente un martello.
La moglie dell’uomo – similmente – raccontò agli inquirenti la medesima versione che le sarebbe stata riferita dal marito, precisando che vide “una ragazza uscire dalla strada di via Pascoli in bicicletta” e che si disse assolutamente “sicuro” di quello che vide a Garlasco: tesi confermata una seconda volta anche da un collega dello stesso Muschitta, al quale quest’ultimo raccontò quel singolare avvistamento usando la stessa identica versione; senza dimenticare che in un’intercettazione tra l’uomo e suo padre, il primo confessò che “ho detto quello che ho visto e l’ho ripetuto”.
Antonio De Rensis, legale di Stasi: “Il punto notevole è la scelta di interrogare anche il fratello di Chiara Poggi”
Presente in trasmissione – come spesso accade nelle ultime settimane – l’avvocato Antonio De Rensis (legale di Stasi, attualmente condannato per il delitto di Garlasco e prossimo al fine pena) ha voluto ricordare fin da subito che l’attuale filone investigativo mosso dalla Procura di Pavia con il supporto dei Carabinieri di Milano, pur essendo oggetto della stampa da poche settimane, in realtà “è partito più di un anno fa”, lasciando intendere che gli inquirenti avrebbero “tantissimi elementi che noi neppure immaginiamo”.
Sull’interrogatorio di domani, il legale del condannato per il delitto di Garlasco ha posto l’accento non tanto sulla “coincidenza Stasi-Sempio”, quanto su quella “Sempio-Poggi, con il fratello di Chiara che viene sentito per la seconda volta a Venezia” da parte degli inquirenti milanesi, che si recheranno personalmente nella città veneta: “Il fratello di Chiara – spiega ancora l’avvocato – viene risentito la seconda volta, a Venezia, in contemporanea con l’indagato Sempio e il testimone Stasi”, sottolineando in particolare che le mosse degli indagati “hanno sempre un significato e una finalità”, anche e soprattutto nel contesto di un caso complesso come quello di Garlasco.
Delitto di Garlasco, il legale di Stasi: “Dalla spazzatura alle sigarette, troppe lacune nelle indagini originali”
Parlando dell’uomo che ritrattò la sua testimonianza potenzialmente utile per il delitto di Garlasco, il legale di Stasi – che già più volte ha parlato di questo argomento – si è limitato a dire che “è il testimone inattendibile e bugiardo più preciso della storia”, ricordando che “si presentò [in Procura] due giorni dopo” e che con la sua testimonianza avrebbe potuto far fare una bruttissima figura alla Procura dopo “l’arresto in mondovisione di Stasi”; mentre, in generale, ci tiene a chiedere “più prudenza, perché qui si danno per presupposti elementi che non sono tali e che potrebbero vacillare”, invitando a “dare fiducia” agli inquirenti che hanno recuperato il fascicolo di Garlasco.
Complessivamente, De Rensis ci tiene anche a ricordare che le lacune sulle indagini di Garlasco sarebbero tantissime, partendo dalla spazzatura “mai analizzata”, in cui c’era anche un barattolo di yogurt – che Chiara non avrebbe potuto mangiare “perché era intollerante al lattosio” – ed arrivando fino ai mozziconi di sigaretta trovati in casa Poggi – con i genitori della giovane vittima che confermarono che “Chiara e Alberto non fumavano”: elementi sequestrati e sui quali non furono mai fatti i necessari rilievi su DNA ed eventuali impronte digitali.