La diretta odierna di Mattino 5 si è tornata ad occupare ancora una volta del delitto di Garlasco e, in particolare, della nuova indagine aperta dalla Procura di Pavia a carico di Andrea Sempio, che domani entrerà nel vivo con l’apertura dell’incidente probatorio, nel corso del quale si capirà se ci sono delle possibili tracce che non furono debitamente analizzate all’epoca della prima indagine: il punto focale è quel DNA trovato sotto alle unghie della vittima di Garlasco, imputate dai difensori di Stasi proprio ad Andrea Sempio.
Ovviamente, l’incidente probatorio sui reperti del delitto di Garlasco durerà parecchi mesi, con le ipotesi che ora vertono su ottobre come possibile data della conclusione, mentre complessivamente ricordiamo che l’incidente includerà tutte le impronte dattiloscopiche già raccolte all’epoca dell’omicidio, oltre a quei reperti rinvenuti nella spazzatura di casa Poggi che durante i primi rilievi furono completamente ignorati.
Proprio la spazzatura sembra incuriosire particolarmente gli inquirenti che hanno riaperto il fascicolo di Garlasco, dato che tra i vari scarti vi sarebbero due vasetti di Fruttolo che lasciano ipotizzare (ma ovviamente per ora senza alcuna conferma) che la mattina dell’omicidio Chiara Poggi potrebbe aver fatto colazione con quello che poi è diventato il suo assassino; mentre resta fermo che nello stomaco della vittima non venne trovata alcuna traccia alimentare compatibile con lo yogurt.
In tal senso, l’assenza di tracce alimentari compatibili con la spazzatura trovata nell’abitazione di Garlasco potrebbe aprire a nuovi dubbi, tra cui il fatto che sulla scena fossero presenti (prima, dopo o durante l’omicidio) più persone oltre a Chiara e al killer: fu proprio la madre della vittima a confermare all’indomani del delitto che la studentessa era solita consumare solamente dei corn flakes asciutti e dei biscotti – mai il Fruttolo o il tè – che furono poi effettivamente trovati sul divano sul quale la ragazza era solita fare colazione.
Il dottor De Rensis: “All’epoca della prima indagine su Garlasco vennero ignorati troppi punti”
Ospite di Mattino 5 per parlare di tutti questi ultimi sviluppi dell’indagine sul delitto di Garlasco, il dottor Antonio De Rensis – avvocato di Alberto Stasi – che fin da subito ha chiarito che “non c’è correlazione tra il Fruttolo e la colazione di Chiara che era ciò che abbiamo trovato sul divano”, sottolineando in particolare che “se ci fossero delle impronte [sui vasetti di Fruttolo] il gioco sarebbe finito”; il tutto criticando in particolare che all’epoca delle prime indagini non vennero “repertati due cucchiaini” trovati in cucina e probabilmente compatibili con “chi aveva consumato quei Fruttolo”.
Determinante ai fini della nuova indagine su Garlasco, secondo il dottor De Rensis, potrebbe essere anche il tema di quelle scarpe trovate abbandonate – circa una decina di giorni dopo l’omicidio – in un canale, che risultarono positive al test del Luminol (e di conseguenza piene di sangue, ma in tal senso il generale Garofano ha ricordato che “il Luminol dà molti falsi positivi”) e negative al Combur, la cui suola appare stranamente identica ad un’impronta di sangue individuata nei pressi delle scale da cui venne gettato il corpo di Chiara Poggi: l’impronta non venne repertata ma solo fotografata e – ricorda De Rensis – “le scarpe si disse che erano di imbianchini o pittori”.

“In quel momento – ricorda De Rensis parlando di quelle scarpe – c’era stato un omicidio efferato e mi chiedo perché non fare un’analisi più approfondita per vedere a chi corrispondevano quelle taglie”, criticando “questa esclusione così frettolosa” su reperti che avrebbero, invece, potuto dare risposte differenti sul delitto di Garlasco; ricordando anche in tal senso che “si dice che Alberto si è lavato le mani accuratamente” nel lavandino di casa Poggi, in cui vennero trovati tre capelli mai repertati e nel cui “sifone non c’era alcuna traccia di sangue”.