Si è tenuta nella giornata di oggi la seconda tappa del lungo incidente probatorio che potrebbe portare a una svolta nella nuova indagine sul delitto di Garlasco, aprendo ufficialmente le porte all’ipotesi (attualmente esclusivamente tale) che verte sulle presunte responsabilità di Andrea Sempio, oppure – come spera la difesa del nuovo indagato – chiuderla definitivamente e passare la palla nelle mani di un altro soggetto non ancora inquadrato dagli inquirenti.
Raggiunto fuori dalla procura di Milano dai microfoni dei giornalisti – tra i quali anche quelli di Ore 14 – il consulente della famiglia della vittima di Garlasco Dario Redaelli in mattinata aveva spiegato che oggi si sarebbe proceduto innanzitutto alla verifica del fatto che “la descrizione dei reperti corrisponda a ciò che è effettivamente contenuto nell’involucro”, spiegando che in tal senso “solamente per l’impronta 10 verrà fatto un accertamento specifico di laboratorio“.
Sul tema della spazzatura della villetta di Garlasco, il consulente Redaelli – sempre prima di precedere all’effettiva analisi odierna – aveva sollevato il dubbio che “è stata conservata per 18 anni al di fuori della catena del freddo“, ipotizzando che pur a fronte di “tecniche [scientifiche] sono molto più performanti” rispetto a 18 anni fa, “il materiale stato conservato in maniera aspecifica” si sarebbe potuto rivelare del tutto inutile”.

Garlasco, il generale Garofano: “Oggi abbiamo effettuato i tamponi sulla spazzatura, poi verranno analizzati in estate”
Similmente – ma in un certo senso anche differentemente – la dottoressa Giada Bocellari che assiste l’unico effettivo condannato per il delitto di Garlasco (ovviamente Alberto Stasi) in mattinata aveva spiegato che l’obiettivo attuale è quello di “acquisire, se possibile, ulteriori dati” al fine ultimo “dell’accertamento della verità”: sull’impronta 10 la legale ha spiegato che “abbiamo chiesto di fare un’analisi più approfondita sul tampone per la caratterizzazione genetica“, fermo restando che “non essendo di Sempio o di Stasi” a fronte della presenza di sangue potrebbe aprire a nuove piste non ancora vagliate.
Infine, dopo la chiusura di questa fase dell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco, il generale Luciano Garofano – consulente di parte per la difesa del nuovo indagato – ha spiegato a Ore 14 che “nonostante l’eccezione fatta dai difensori di Sempio e da me si è proceduto all’apertura dello scatolo contenente l’immondizia” limitandosi, nel rispetto del segreto istruttorio, a dire che il materiale contenuto “era in buono stato di conservazione“, in larga parte “secco ma non marcio”.
Dopo la verifica dello stato di conservazione della spazzatura della villetta di Garlasco, Garofano ha spiegato che “per ora abbiamo fatto solo il tamponamento di tutti i reperti“: tamponamento che “ancora non abbiamo concluso” e al quale seguiranno “gli acetati (..) e l’analisi” effettiva; mentre a chi gli chiede le tempistiche risponde che probabilmente il prossimo passo sarà “tra i primi di luglio e agosto quando campioneremo i reperti che non avevano dato risultati o li avevano dati parziali” e che alle analisi sull’impronta 10 si procederà “in seguito”.