I legali di Sempio e Stasi commentano le novità sulle indagini di Garlasco a Zona Bianca: domani la convocazione di entrambi in procura
Nella puntata di ieri sera di Zona Bianca – sempre in onda su Rete 4 con la conduzione di Giuseppe Brindisi – si è parlato del delitto di Garlasco e di tutte le ultime novità sulle indagini, che da tempo si sono tornate a concentrare sulla figura di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi, il cui DNA è stato trovato – assieme a quello di un altro soggetto maschile, la cui identità non è mai stata appurata – sotto le unghie di Chiara Poggi, vittima di questa ormai eterna vicenda.
Tante le novità sul fascicolo del delitto di Garlasco e, per discuterle, a Zona Bianca sono stati ospitati il legale di Alberto Stasi (attualmente condannato), Antonio De Rensis, e il collega che assiste il nuovo indagato Sempio, Massimo Lovati.
Partendo dalle novità – che comunque trovate ben approfondite in altri articoli che abbiamo pubblicato tra queste stesse righe –, è bene ricordare che attualmente Sempio resta l’unico indagato per il delitto di Garlasco, ma nel frattempo sono stati chiamati in procura anche alcuni amici dell’indagato.
Contestualmente, in un canale di scolo vicino all’abitazione della nonna delle cugine di Chiara Poggi – le famose Gemelle K – sono stati trovati alcuni oggetti probabilmente compatibili con l’arma dell’omicidio, collocati in quel canale da una testimonianza che già nel 2007 puntò il dito (prima di ritrattare) contro una delle due sorelle, raccontando di averla vista portare via dalla casa Poggi un oggetto simile a un attizzatoio.
Il legale di Sempio, Massimo Lovati: “Indagini su Garlasco sono proceduralmente strane”
Sul delitto di Garlasco, comunque, la novità più importante riguarda l’interrogatorio disposto per domani per Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi (fratello della vittima): una mossa che, secondo il dottor Lovati, è – se non altro – “proceduralmente” singolare, visto che “da un lato si promuove un incidente probatorio per accertare una prova che ho paura di non poter trovare tra due o tre anni, quando ci sarà il processo, e dall’altro, con stupore, mi si invita a rendere un interrogatorio che è un atto prodromico alla chiusura delle indagini, che sia archiviazione o rinvio a giudizio immediato”; sottolineando – come sempre fa – che Sempio è e resta, dal suo punto di vista, totalmente innocente.
Dal canto suo, il dottor Lovati ci tiene a ricordare che “Stasi ci dice che voleva telefonare alla fidanzata, non rispose e si recò alla sua abitazione, suonò il citofono e poi decise, secondo me inverosimilmente, di scavalcare il muretto, entrare in casa toccando la maniglia, vide quello che poi ha cercato di raccontare molto sommariamente e in modo fantasioso agli inquirenti”, un racconto che – secondo lui – “non è di Alberto Stasi, ma è quello che hanno detto i veri colpevoli allo stesso Stasi, che secondo me non c’è mai entrato in quella casa”.
Antonio De Rensis, legale di Stasi: “Quegli oggetti nel canale potrebbero cambiare tutto”
Contestualmente, il dottor De Rensis ha risposto al collega ricordando che, secondo lui, nella nuova inchiesta su Garlasco “c’è molto altro” che noi dall’esterno non sappiamo “perché gli inquirenti sono partiti molto tempo fa”: elementi che, secondo il legale di Stasi, “oltre agli aspetti scientifici (…) potrebbero averli fatti decidere di interrogare l’indagato e non solo lui”, sostenendo che “il concorso con altri sia assolutamente plausibile e forse presto avremo delle novità”, anche se ovviamente “non so se si tratta di giorni, settimane o mesi”.
Sull’interrogatorio che attende il suo assistito, il dottor De Rensis ricorda che “Alberto ha sempre risposto e non si è mai sottratto”, ipotizzando che “gli verranno chiesti aspetti sulle relazioni e dettagli vari”, presenziando in procura come “testimone”; precisando che, a causa del dolore “talmente profondo” provato da Stasi dopo il delitto di Garlasco, ad oggi “ha perfettamente cristallizzati nella mente tutti i dettagli” su quello che accadde in quel periodo.
Parlando, infine, del ritrovamento degli oggetti nel canale di scolo, il dottor De Rensis ha ricordato che, secondo alcune voci “che ho letto in giro”, si tratterebbe di “una mazzetta che scomparve dalla Croce di Garlasco qualche giorno prima e pare che sia stato trovato un attizzatoio” e – precisa – “se così fosse”, potrebbero cambiare completamente le carte in tavola, riportando (potenzialmente) in scena le Gemelle K, tanto che – ricorda questa volta Brindisi – “Stefania fece volontariato alla Croce garlaschese”.