Andrea Sempio raccontato dalla sue legale ed amica Angela Taccia che sostiene la sua completa innocenza per il delitto di Garlasco
Tornato recentemente – per la terza volta – sotto la lente degli inquirenti per il delitto di Garlasco, l’Andrea Sempio che viene descritto dalla sua legale Angela Taccia sulle pagine del Corriere è ben diverso da quello del ‘tipico’ assassino che sarebbe in grado di uccidere con una tale ferocia la sorella di quello che era (ed è ancora oggi) uno dei suoi più cari amici, tirato – a suo avviso – ingiustamente in mezzo per ragioni che non risultano essere neppure del tutto chiare; soprattutto – spiega Taccia – in virtù del fatto che “è stato indagato e per due volte [ed] archiviato“.
Al di là di questo – comunque – secondo la legale di Andrea Sempio era abbastanza prevedibile che una nuova indagine a suo carico venisse mossa perché era rimasta aperta la “possibilità di ricorrere in Cassazione” che ora è stata colta e che potrebbe dare una chiusura definitiva alla sua posizione di indagato: posizione che la stessa Taccia conosce bene perché – racconta al Corriere – già nel 2016 “facevo pratica nello studio dell’avvocato Massimo Lovati” e seguì l’intero caso scrivendo “gli atti” mentre il dottor Lovati “spiegava a me e ad Andrea la strategia”; così come ci fu anche quando si aprirono le seconda indagini sulle quali “non abbiamo mai saputo nulla”.
Angela Taccia: “Andrea Sempio? Persona buona e gentile come pochi altri, pensa sempre prima agli altri”
Oltre alla conclamata – ed ovvia – posizione dei difensori di Andrea Sempio sul delitto di Garlasco, al Corriere Angela Taccia ci tiene a descrivere il suo assistito – nonché amico conosciuto “nel 2005”, quando le venne presentato dal “mio fidanzato di allora” assieme agli altri amici della compagnia, incluso lo stesso Marco Poggi – come una persona “rara”, con un animo “buono e gentile” che pensa sempre e comunque prima “agli altri” che a se stesso; al punto che quando gli chiesero il DNA pur avendo convenuto la linea oppositiva con i suoi legali “ai carabinieri diceva: io ve lo do il DNA, non ho fatto niente”.
Della ormai lunga amicizia con Andrea Sempio, Taccia ricorda anche il momento in cui seppero per la prima volta delle indagini a suo carico: “Stavamo – racconta – facendo colazione al bar“, intenti ad organizzare la cena di Natale quando alla radio dissero che era stato indagato, con una vera e propria notizia a sorpresa che gli piombò “addosso in questo modo. Fu il panico“, tanto che anni dopo “nemmeno ricordava questo episodio” forse a causa dello “choc di quel momento”.