Gennaro Gattuso si è presentato ufficialmente ieri a Valencia, tramite conferenza stampa. L’ex allenatore di Napoli e Milan ha parlato per circa un’ora e un quarto affrontando temi molto caldi, a cominciare dalla situazione economica non propriamente rosea in cui verserebbe la società iberica: “Ho l’impressione di dover rispondere sempre alla stessa domanda – racconta Ringhio – io non amo parlare di soldi. Faccio fatica a parlare dei miei, figuratevi quelli degli altri. Col presidente Lim a Singapore abbiamo parlato di identità, di gioco, delle 4-5 posizioni da rafforzare, della difesa, che sarà a 4, e soprattutto del senso di appartenenza: chi viene qui deve avvertire il peso della maglia, la storia di questo club. So che ci sono problemi, so che sarà difficile, ma a me sono sempre piaciute le sfide. Sono andato in Scozia a 17 anni, sono stato il primo campione del mondo a rimettersi in gioco in una situazione complicata. Non mi spaventano le sfide”.
Un giornalista chiede quindi a Gattuso se sarà un leone o un gattino con il proprietario, e il tecnico calabrese ha replicato dicendo “Leone”, per poi specificare: “Lim ha ingannato gli ultimi 4 allenatori? Io non ho avuto questa impressione. E ricordo che un anno fa quando ho avuto questa sensazione me ne sono andato: mi avevano detto cose che poi non sono state rispettate e sono tornato a casa. Vado a sensazione, e con Lim non ho avuto nessuna impressione negativa”.
GENNARO GATTUSO: “JORGE MENDES UN AMICO MA…”
Le parole nei confronti dell’amico Jorge Mendes, molto vicino a Lim, e circostanza che fece saltare il trasferimento di Gattuso alla Fiorentina: “Sono 8 anni che faccio l’allenatore e non ho mai preso un giocatore di Mendes. Lo rispetto, è un amico, sa di calcio. Se queste cose non vanno bene il problema è vostro, non mio. Abbiamo bisogno di giocatori e li prenderemo: con Mendes o con altri a me non interessa”.
Infine si è tornati a parlare del famoso tema della misoginia, e delle “accuse” che Gattuso rivolse a Barbara Berlusconi. Ringhio sulla questione è decisamente esploso: “Mi avete chiesto di una cosa, ve ne dico tre. Le donne nel calcio: si fa riferimento a parole dette 15 anni fa, senza un video, niente. Galliani, dopo 25 anni di grande lavoro, veniva sostituito da una ragazza di 28 anni, non mi sembrava una grande decisione. Il razzismo: mi fanno una domanda su Boateng quando sono allenatore del Sion e dico che non deve preoccuparsi di 4 imbecilli. Vengo da un paesino della Calabria e per anni e anni mi hanno detto di tutto. Ho lavorato con 10 giocatori di colore, ho vissuto la mia vita in un certo modo, mi dà veramente fastidio dover star qui a spiegare certe cose. E infine la mia malattia: da 12 anni soffro di miastenia oculare. Ho letto che non posso allenare, fare vita normale, stressarmi: tutte st*onzate”.