Il Regno Unito si appresta a vivere una svolta a dire poco storica: gay e bisessuali potranno donare sangue, piastrine e plasma senza differenze rispetto alle persone eterosessuali, abbattendo quel muro di diversità che per troppo tempo li ha posti su un piano differente. L’unico requisito richiesto (a tutti) è di avere una relazione stabile con il partner da almeno tre mesi e di avere avuto rapporti sessuali esclusivamente con lui: così, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, due giovani, di nome Xavier e Oscar, sono stati primi a donare il proprio sangue, dicendosi orgogliosi di poterlo fare ed esternando grande felicità per questa svolta a suo modo storica nella società britannica.
Come sottolinea “Il Messaggero”, da questo momento, pertanto, in Inghilterra, in Scozia e anche in Galles non sarà più domandato agli uomini se abbiano avuto rapporti sessuali con un altro uomo, come invece accadeva fino a ieri. A tutti, invece, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale, saranno chieste informazioni sui recenti rapporti avuti.
DONAZIONI DI SANGUE PER GAY E BISESSUALI: SVOLTA STORICA IN UK
L’apertura alle donazioni di sangue da parte di gay e bisessuali rappresenta una vera e propria conquista per la comunità Lgbtq+ in Regno Unito, dove, finalmente, chiunque, uomo o donna, abbia avuto rapporti con lo stesso partner negli ultimi tre mesi avrà diritto a donare. Ricordiamo infatti, come sottolineano i colleghi de “Il Messaggero”, che qualsiasi uomo che avesse consumato rapporti sessuali con un altro uomo nei tre mesi precedenti alla donazione, non poteva dare il proprio sangue. Ora, invece, tutti coloro che hanno una relazione stabile senza rapporti con persone diverse dal proprio compagno o dalla propria compagna potranno regolarmente accedere al servizio di donazione. All’appello manca ancora l’Irlanda del Nord, che entrerà in quest’era moderna a decorrere dal mese di settembre. A rivelarsi determinante è stato l’intervento del Dipartimento di Salute e Assistenza Sociale, che ha accolto favorevolmente le osservazioni del FAIR (For the Assessment of Individualized Risk), che a sua volta aveva domandato di valutare i donatori come individui.