POST GUERRA GAZA, IL PIANO DI TRUMP: TRASFERIRE PALESTINESI
L’amministrazione Trump avrebbe preso in considerazione un piano per il trasferimento in Libia di massimo un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza. L’indiscrezione è stata raccolta e diffusa da NBC News, secondo cui l’idea non risulta confermata ufficialmente, ma viene descritta dalle fonti come attualmente in una fase di studio avanzata.
Le fonti informate citate dall’emittente riferiscono che il presidente USA, Donald Trump, starebbe cercando soluzioni per la fine della guerra a Gaza. Una delle ipotesi al vaglio è quella del reinsediamento permanente di una parte significativa della popolazione palestinese in Libia o altrove, come la Siria, in cambio di incentivi di natura economica.
Nel caso della Libia, potrebbero essere anche sbloccati i fondi congelati dagli Stati Uniti da oltre un decennio. Ma il piano, oltre che complesso dal punto di vista logistico, è altamente controverso e rischioso dal punto di vista politico. Pare comunque che la questione sia stata affrontata già da parte dell’amministrazione Trump con alcuni rappresentanti libici, ma il Dipartimento di Stato USA ha smentito le indiscrezioni.
Hamas ha negato di aver avuto informazioni, ribadendo il diritto dei palestinesi a restare nella propria terra: «I palestinesi sono profondamente radicati nella loro patria e sono pronti a combattere fino alla fine e a sacrificare qualsiasi cosa per difendere la loro terra, la loro patria, le loro famiglie e il futuro dei loro figli», ha dichiarato Basem Naim, alto funzionario di Hamas. Invece, Israele non ha commentato ufficialmente la notizia.
ANCHE LA SIRIA TRA LE POSSIBILI DESTINAZIONI
Un’idea discussa dai funzionari dell’amministrazione Trump è quella di fornire ai palestinesi incentivi economici, come alloggi gratis e uno stipendio, ha affermato l’ex funzionario statunitense tra le fonti di NBC News.
Ma il piano presenta delle criticità: non si possono trascurare le gravi difficoltà logistiche; inoltre, la Libia è un Paese politicamente instabile, e il reinsediamento dei palestinesi rappresenterebbe uno sforzo demografico enorme, visto che gli abitanti libici sono circa 7,3 milioni.
Ai costi elevati (e non è detto che gli USA vogliano farsene carico) si aggiungono i rischi politici e la forte opposizione dei palestinesi, della comunità internazionale e di alcuni attori regionali.
Il presunto piano di Donald Trump avrebbe già suscitato perplessità anche tra alleati e membri del Congresso USA, inclusi alcuni repubblicani.
Ma non mancano le alternative: anche la Siria è stata menzionata come possibile destinazione. Con la sua nuova leadership, la Siria è in discussione come possibile sede per il reinsediamento dei palestinesi attualmente a Gaza, secondo una delle persone a conoscenza diretta dell’iniziativa e un ex funzionario statunitense a conoscenza delle discussioni.
Peraltro, il tycoon ha recentemente avviato un riavvicinamento diplomatico alla Siria, revocando sanzioni e incontrando il nuovo leader Ahmad al-Sharaa.