Matteo Bassetti choc sul 13enne morto di cancro per cure ritardate: "Genitori contro scienza? Non decidano per i figli!". E parla di zone problematiche...
MATTEO BASSETTI CHOC SU GENITORI E SCIENZA
Il caso del 13enne morto di cancro per le cure ritardate e dei genitori indagati per omicidio volontario interroga anche i medici. Per Roberto Burioni, un peso rilevante lo ha la disinformazione, che di per sé è grave, «ma quando riguarda gravi patologie può essere addirittura mortale». Ne ha parlato a RaiNews24, spiegando che le fake news sono odiose perché si approfittano dei più deboli. Il virologo e divulgatore scientifico ha aggiunto: «Chi è malato è debole e i medici vedono la disperazione dei malati. Quello è il momento in cui dobbiamo proteggerli: con noi intendo lo Stato, l’Ordine dei medici, ma anche l’informazione».
Sul tema è intervenuto in collegamento un altro esperto, Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, il quale ha sollevato un aspetto delicato: quello del diritto dei genitori di decidere il destino dei propri figli. «Si stanno intensificando fenomeni come quello di questo ragazzino sempre più frequentemente. La domanda che pongo alla politica, che deve decidere da che parte stare, è: un minore deve avere la sua salute tutelata dall’intelligenza, più o meno grande, dei suoi genitori o dallo Stato?», ha domandato Bassetti.
DECISIONI: SPETTANO ALLA SCIENZA O AI GENITORI?
La tesi di Matteo Bassetti è che, in certi casi, non debba essere il genitore a decidere per i figli, ma la scienza, quindi il medico. «La salute del minore è del minore, quindi le decisioni devono essere prese dalla medicina, dalla scienza. Quando si leggono queste storie di bambini curati con farmaci omeopatici o da guru di periferia, bisogna capire… Io, personalmente, ho la mia risposta: questi minori devono avere qualcuno che tuteli la loro salute, e che sia diverso dai propri genitori se vanno contro la scienza», ha dichiarato il medico a RaiNews24.
Inoltre, si è scagliato contro la medicina alternativa: «Attenzione, perché questo è un Paese che, da una parte, ha eccellenze straordinarie dal punto di vista medico e scientifico, ma ha anche una quantità di ciarlatani che hanno rovinato la salute della gente e, in qualche caso, ucciso qualche povero innocente».
Alla fine, a rimetterci sono i fragili: «Dobbiamo tutelare la salute di tutti, in particolare dei più deboli e di chi non è in grado di poter decidere, come un minore. La salute dei minori è un tema su cui la politica deve dare una risposta».
IL FAR WEST DEI SOCIAL E LE FAKE NEWS DILAGANTI
Anche Matteo Bassetti si è soffermato sui rischi della disinformazione, fenomeno emerso soprattutto durante la pandemia da Covid. «Bisognerebbe fare di più. Oggi la rete, così com’è, è un far west: chiunque può dire qualsiasi cosa e troverà qualcuno disposto ad ascoltarlo. Non parliamo poi di ciò che è successo con l’intelligenza artificiale…».
Ma chiede una mano anche ai colleghi: «Servono più medici che decidano di sporcarsi le mani e fare divulgazione, per non lasciarla in mano ai ciarlatani. Il nostro lavoro è anche quello di fare divulgazione. Molti miei colleghi restano inorriditi quando vedono altri colleghi sui social, ma questa attività è parte integrante e complementare del nostro lavoro. Oggi non si può essere medici senza essere anche divulgatori, altrimenti si è medici solo in parte».
Nel mirino di Matteo Bassetti finiscono anche i politici, in particolare quelli che hanno politicizzato la vaccinazione e l’hanno «usata anche come arma di lotta politica», perché in questo modo hanno suscitato «sfiducia nei confronti di tutti i vaccini e del mondo della medicina». D’altra parte, percepisce un bisogno di conoscenza, per cui i medici devono saper comunicare, mentre la legislazione deve cambiare: «Il medico che sbaglia va punito, non deve più esercitare la professione».