La Cgil denuncia un’aggressione fascista a Sestri Ponente, a Genova, chiedendo l’intervento della Prefettura, ma il racconto del sindacalista Fabiano Mura palesa delle incongruenze e, alla luce dei dubbi degli inquirenti, fa retromarcia. Potremmo sintetizzare così il caso che sta tenendo banco anche al di fuori della Liguria. La vicenda risale al mattino del 15 aprile, quando il segretario provinciale della sigla sindacale Fillea Cgil avrebbe subito un’aggressione. Stando a quanto denunciato da Mura, mentre girava con l’auto, a cui erano attaccati i volantini del referendum che si terrà a giugno, un veicolo si sarebbe avvicinato. Una delle due persone a bordo sarebbe scesa quando Mura ha accostato, lo avrebbe raggiunto e poi insultato.
“Sei un comunista di merda“, una delle frasi che gli avrebbe riferito. Sarebbe stata l’altra persona ad aggredirlo: gli avrebbe dato prima una manata forte allo sterno, poi lo avrebbe colpito alla mascella con un pugno, quindi lo avrebbe colpito anche a una gamba. Fabiano Mura si è recato in ospedale, dove gli è stata data una prognosi di cinque giorni. Poi appunto ha denunciato tutto e la notizia dell’aggressione ha fatto subito il giro della città.
LA SINISTRA SCENDE IN PIAZZA MA…
Per l’aggressione al sindacalista si è riempita la piazza di Genova, con quasi mille persone che hanno dato vita una manifestazione “antifascista”. In strada anche la candidata sindaco del centrosinistra Silvia Salis, in compagnia dell’ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, e l’ex ministro Andrea Orlando. Tanti striscioni e slogan di solidarietà per Mura, a cui ha espresso vicinanza anche il governatore ligure Marco Bucci. Ma sull’aggressione il condizionale è d’obbligo, soprattutto alla luce del fatto che la Digos non è riuscita a trovare riscontri ai fatti raccontati dal sindacalista, che due giorni dopo ha ritirato la denuncia. Il sindacato ha fatto sapere che conferma quanto accaduto, ma avrebbe subito troppa pressione.
I DUBBI SULLA PRESUNTA AGGRESSIONE FASCISTA
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la Digos non ha trovato alcun elemento, né sull’auto del sindacato né dai filmati delle telecamere di videosorveglianza che si trovano nel quartiere di Sestri Ponente a Genova. Non c’è neppure alcuna traccia dei due presunti aggressori. Repubblica aggiunge che Digos e procura di Genova avrebbero rilevato “diverse incongruenze” riguardo quanto raccontato dal sindacalista.
Le discrepanze riguardano la presunta aggressione e quanto accaduto prima e dopo. Ad esempio, l’analisi delle telecamere ha consentito di scoprire che gli orari del racconto non corrispondono. Inoltre, non sarebbe uscito di casa da solo, ma con alcuni parenti, e non avrebbe fornito l’identità degli operai che pare dovesse incontrare prima dell’aggressione.
Di fatto, Mura due giorni dopo la denuncia ha ritirato l’esposto e la Cgil di Genova ha giustificato la decisione parlando di “forte pressione emotiva“, auspicando però che non vengano fermate le indagini sull’accaduto, su cui ora permangono i dubbi.