LEONE XIV E L’EREDITÀ DI BEN DUE PAPI: LA GIOIA DI PADRE GEORG DOPO LA NOMINA DI PREVOST
Per chi ha servito una vita intera Papa Benedetto XVI ed ha partecipato alla prima parte del Pontificato del successore Francesco, la nomina del nuovo Santo Padre Leone XIV suscita una rinnovata speranza di vedere proseguire il lavoro dei due predecessori alla guida della Santa Chiesa di Cristo: si confida al “Corriere della Sera” mons. Georg Gänswein, attuale Nunzio Apostolico nei Paesi Baltici per decisione dello stesso Papa Bergoglio dopo essere stato rimosso (senza comunicazione ufficiale) dal grado di prefetto della Casa Pontificia.
E lo fa non trattenendo la gioia per una nomina inattesa ma che i primi discorsi confermano essere alquanto interessante per il tema chiave della pace e della fede cristiana: in molti parlano di Papa Prevost come una possibile via di mezzo tra Benedetto XVI e Francesco, e “padre Georg” si dice anche concorde sottolineando però con maggior enfasi il ritorno ad una certezza della dottrina più cristallina dopo anni di “confusione”. Fin dal discorso scritto e letto dopo l’Habemus Papam, il primo “assaggio” di Papa Leone XIV viene decisamente approvato dall’arcivescovo per anni al centro delle polemiche per i rapporti non esattamente idilliaci con Bergoglio.
«Leone XIV creerà ponti come il predecessore», spiega ancora Gänswein al “CorSera” ma con un contesto e uno stile assai diverso da Papa Francesco: per il prelato tedesco, la Chiesa ancora oggi vive in mezzo a grandi tensioni esterne a cui si uniscono purtroppo diatribe e divisioni interne. Ebbene, per Georg è più che mai necessario avere ora «una chiarezza dottrinale» che la nomina di Papa Leone XIV sembra mantenere appieno. Non solo, per l’ex segretario di Papa Ratzinger servirà un Pontificato in cui le istituzioni e i vari comparti della Chiesa non vengano visti come una «lebbra» ma che invece siano di pieno aiuto ai Pontefici, «Non si può governare da soli diffidando delle proprie istituzioni».
“SPIAZZATO DALLA SCELTA MA PORTERÀ PACE AD UNA CHIESA CONFUSA”
Mons. Georg Gänswein sembra togliersi un “piccolo sassolino” dalla scarpa per come si è evoluto e terminato il rapporto con Papa Francesco, anche se è il primo a ringraziare per la nomina da Nunzio in Lituania, Lettonia ed Estonia, «ho potuto riprendere il mio servizio alla Chiesa». La nomina di Leone XIV riempie di gioia e di speranza l’arcivescovo collaboratore di Papa Benedetto XVI, una speranza di pacificazione non solo per i conflitti globali ma per le tante tensioni interne alla Santa Chiesa di Gesù.
La nuova fase invocata dallo stesso Papa Prevost avrà una forte incisività tanto col mondo esterno quanto nell’universo ecclesiale visto troppo in confusione e difficoltà negli ultimi anni: Gänswein giudica come “acqua passata” le incomprensioni con Francesco durante l’ultimo Pontificato, e si dice pronto a servire la “nuova” Chiesa di Leone XIV che ben promette per le sue origini, per il nome scelto e per il suo ruolo di pacificatore.
Forte nella dottrina (da Agostiniano convinto) ma anche missionario per anni, questo “mix” di qualità permetteranno a Papa Prevost di comunicare e parlare con tutti, «ricomponendo le divisioni. È finita la stagione dell’arbitrarietà«, con un nuovo Papato che punterà a garantire – secondo padre Georg – «stabilità alle strutture esistenti, senza sconvolgerle. La confusione di questi anni dev’essere superata».