In Germania si va verso la linea dura sui migranti. I ministri Christian Lindner e Marco Buschmann, in un articolo a quattro mani pubblicato su Wild e ripreso da La Verità, hanno annunciato nuove misure che rappresentano un vero e proprio dietrofront rispetto a quelle di accoglienza attuate per un decennio. “Da un ingenuo ‘Possiamo farlo’ (il riferimento è a quanto affermato nel 2015 da Angela Merkel, ndr) doppiamo passare un realistico ‘Dobbiamo renderlo migliore’. Dobbiamo concentrare maggiormente le nostre forze su coloro che vogliamo aiutare secondo la nostra legge”, hanno scritto.
L’obiettivo è quello di azzerare i benefici sociali di cui per anni i migranti hanno usufruito e favorire le espulsioni di coloro che non dovrebbero rimanere nel Paese. “Quasi la metà delle persone che vengono in Germania come rifugiati da paesi terzi diversi dall’Ucraina non hanno il diritto di farlo. Dobbiamo fermare questa migrazione irregolare se non vogliamo oltrepassare i limiti come Stato e quindi rischiare la fiducia dei cittadini”. L’appello, in tal senso, è all’Europa intera: “È necessario garantire che coloro che cercano protezione per ragioni palesemente infondate vengano fermati alla frontiera e poi, una volta rifiutata la loro richiesta, sia loro impedito di entrare”.
Germania, linea dura su migranti: “Zero benefici sociali ed espulsioni più facili”, l’articolo dei ministri
I ministri Christian Lindner e Marco Buschmann, nel loro articolo sulla gestione dei migranti in Germania, hanno parlato anche del cosiddetto pull factor, ovvero “l’effetto calamita”. Il Paese infatti è da decenni una mira per i rifugiati, che vedono in esso un futuro migliore. Uno di questi “fattori di attuazione”, come sottolineano gli esponenti del Governo, “è il livello delle prestazioni sociali, che è più elevato rispetto a quello di altri Stati membri dell’Unione europea, anche delle Nazioni con un tenore di vita simile a quello tedesco, come i Paesi scandinavi”. L’obiettivo dunque è spostare i benefici in questione dai migranti alla popolazione nativa, per dare lo stop agli arrivi. “Dobbiamo varare una nuova realpolitik in tema di immigrazione irregolare”, hanno concluso.