Aumentano i prezzi dei beni alimentari anche in Germania, e negli ultimi giorni la nota catena di supermercati Aldi, presente anche in Italia, è finita al centro delle polemiche per via di un rincaro di numerosi prodotti. Ma anche il gruppo Rewe ha seguito a ruota la concorrenza, così come si legge sul quotidiano tedesco Bild: “Attualmente – ha spiegato un portavoce dell’azienda – ci troviamo di fronte a un gran numero di costi in aumento per materie prime, energia e logistica, nonché aumenti dei prezzi dell’industria alimentare e dei fornitori”, cercando di spiegare il perchè di questi aumenti. Non sono state fornite indicazioni in merito ai dettagli degli aumenti, ma in ogni caso la situazione sta iniziando a preoccupare i tedeschi.
Come detto sopra, Aldi Nord aveva precedentemente annunciato rincari per carne, salsiccia e burro, spiegando che gli stessi sarebbero stati “significativamente più costosi” a partire da oggi, lunedì 4 aprile 2022, di conseguenza anche Aldi Sud, ha deciso di seguire a ruota l’esempio, aumentando i propri prezzi. Secondo un rapporto della “Westdeutsche Allgemeine Zeitung” (WAZ), per i clienti si tratterebbe di un esborso pari al 30 per cento in più rispetto agli ultime tempi, numeri che incidono parecchio sul potere d’acquisto degli stessi tedeschi. A subire i maggiori rincari sarebbe il burro, che da Aldi salirebbe a più di due euro a confezione contro l’attuale prezzo di 1 euro e 65 centesimi.
GERMANIA, PREZZI IN AUMENTO E RINCARI DA ALDI E REWE: TUTTA COLPA DELLA GUERRA E DELL’ENERGIA
“Dall’inizio della guerra in Ucraina, ci sono stati aumenti dei prezzi di acquisto che non avevamo mai sperimentato prima”, le parole di Florian Scholbeck, capo della comunicazione di Aldi Nord, dell’Agenzia di stampa tedesca a Essen. Ciò è dovuto anche all’aumento dei costi di mangimi, fertilizzanti ed energia, tutti prodotti che giungono in Europa dall’Ucraina o dalla Russia. Aldi aveva già aumentato i prezzi di circa 160 articoli due settimane, e negli scorsi 70 giorni altri 20 articoli erano diventati più cari, ma questa ascesa dei prezzi sembra tutt’altro che esaurita, e ciò sta portando la concorrenza ad aumentare a sua volta i prezzi.
Già prima dello scoppio della guerra si era registrato un +5% dovuto al rincaro delle bollette dell’energia, come spiegato da Josef Sanktjohanser, presidente dell’Associazione tedesca del commercio (HDE), alla Neue Osnabrücker Zeitung: “La seconda ondata di aumenti dei prezzi – ha aggiunto – sta arrivando e sarà sicuramente a doppia cifra”. Nel mese di marzo l’aumento dei prezzi è stato del 6.2% su base annua, e il tasso di inflazione ha invece raggiunto quota 7.3%, il più alto da più di 40 anni, precisamente dal 1981.