Germania, un rapporto pubblicato dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha classificato il partito Afd Alternative für Deutschland, che alle ultime elezioni ha ottenuto più del 20% di consensi, una “Organizzazione di estrema destra” che pertanto è “Incompatibile con i valori costituzionali”.
La ricerca, che è stata pubblicata dalla rivista Spiegel, è stata effettuata nell’abito di un monitoraggio dei gruppi estremisti, prendendo in esame le posizioni dei politici rappresentanti, che nella maggior parte dei casi sono state giudicate come radicali su vari temi.
Le violazioni accertate dai servizi riguarderebbero principalmente il rispetto dei diritti e della dignità umana, la diffusione di ideologie simili al nazionalsocialismo ed il declassamento di intere categorie di popolazione sulla base dell’etnia e della discendenza.
Questo, come sottolinea il documento, non è conciliabile con la democrazia, pertanto, come ha anticipato il giornale, potrebbe essere richiesta una consultazione della Corte costituzionale, che potrebbe valutare il caso e prendere una decisione. Tuttavia, gli esponenti del partito hanno già fatto ricorso, denunciando un atteggiamento di “tirannia” del governo, accusato di voler ostacolare l’opposizione attraverso lo spionaggio.
Le dichiarazioni dei funzionari di Afd sotto accusa per violazioni della dignità e dei diritti
Il partito Afd, guidato da Alice Weidel, è sotto accusa da parte dei servizi segreti tedeschi che lo hanno catalogato come organizzazione di estrema destra, mettendo in dubbio la costituzionalità dell’esistenza del gruppo stesso.
Secondo quanto rivelato da Der Spiegel, l’inchiesta, fatta nell’ambito di un’ampia ricerca sulle frange estremiste della politica, sarebbe durata più di tre anni, durante i quali sono state analizzate le pubbliche dichiarazioni dei politici e le posizioni sui temi di attualità proposti nei piani delle campagne elettorali.
Dall’esame sarebbero poi emerse varie violazioni, dichiarate incompatibili con i valori della libertà e della democrazia, specialmente per quanto riguarda la classificazione degli individui su base razziale ed etnica. Il documento ha infatti sottolineato come, stando alle ideologie di Afd che supporta il movimento “re-emigration”, verrebbe fatta una netta distinzione tra cittadini considerati “veri tedeschi” per nascita e discendenza e quelli che invece lo sono soltanto per aver ottenuto il passaporto.
E proprio questi ultimi, per la maggior parte immigrati, verrebbero ritenuti non degni di godere degli stessi diritti. Una corrente definita “etnico nazionalista” che secondo quanto evidenziato nello studio è a tratti molto simile alle posizioni della dittatura nazista.
Rapporto servizi mette in dubbio la costituzionalità del partito Afd: “Politici invocano il colpo di stato”
L’ufficio federale per la protezione della Costituzione, ente guidato dai servizi segreti in Germania, ha sollevato sospetti sul partito Afd, attualmente secondo partito per numero di preferenze e primo in alcune regioni, sostenendo che il gruppo non è compatibile con la democrazia perchè fondato su idee di estrema destra ed anticostituzionali.
Dopo il ricorso presentato al tribunale di Colonia dai politici che hanno affermato di essere stati presi di mira come opposizione, attaccando la maggioranza al governo definendola una “tirannia antidemocratica“, sono arrivate molte dichiarazioni pubbliche che hanno invitato alla massima cautela sui possibili sviluppi del caso.
Tra questi anche l’ex cancelliere Scholz, che ha suggerito un approfondimento del dossier per la valutazione di alcune delle dichiarazioni che sono finite nell’inchiesta. In particolare perchè, oltre alle affermazioni sugli immigrati e alle frasi che incitano al revisionismo storico, al razzismo e alla criminalizzazione degli stranieri, in particolare dei musulmani, ci sarebbero proposte che nella valutazione della Corte potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza del partito.
In particolare quelle citate da Spiegel, attribuite ad alcuni funzionari, che invocavano un colpo di stato ed una rivoluzione che si oppongono chiaramente al principio dello stato di diritto sancito dalla Legge fondamentale.