La Germania promette di spendere il 2% del Pil per la difesa, ma la realtà è molto diversa. Visto che l’acquisto di nuovi equipaggiamenti è difficile, in realtà ricorre ad un trucco di calcolo per “abbellire” la quota Nato. Dal vertice di Vilnius, i tedeschi si chiedono come il cancelliere Scholz intenda raggiungere l’obiettivo, in virtù del fatto che si tratta di un “salto” enorme. La spesa, infatti, deve aumentare di ben 20 miliardi di euro. Stando a quanto riportato da Welt, il governo federale sta pianificando una manovra di calcolo che può essere definita a dir poco fantasiosa. Il piano in questione prevede non solo l’aumento della spesa con l’acquisto di nuovi veicoli, fregate e aerei, per i quali è disponibile il “patrimonio speciale della Bundeswehr“, ma anche di includere per la prima volta la spesa per interessi dal bilancio federale come spesa per la difesa. Il Ministero della Difesa né il Ministero delle Finanze hanno voluto commentare i piani quando sono stati interpellati dal giornale tedesco.
Comunque, nel calcolo della quota Nato vengono inserite cifre molto diverse tra loro, che non vengono mostrate apertamente, almeno non per intero. Inoltre, ogni Paese della Nato calcola in modo diverso. Praticamente è una scatola nera. «Gli alleati comunicano regolarmente alla Nato le loro spese per la difesa secondo una procedura fissa, ma non forniscono alla Nato alcun dettaglio e non si scambiano informazioni tra loro a causa della riservatezza delle informazioni», fanno sapere i ministeri di Difesa ed Economia. Quindi, nessun dettaglio dei calcoli può essere fornito al pubblico.
AUMENTO SPESE MILITARI, GERMANIA LONTANA
Ciò che è disponibile è il bilancio ufficiale della difesa e il patrimonio speciale della Bundeswehr, l’esercito tedesco, per un totale di 100 miliardi di euro. C’è poi un’altra voce, quella delle spese legate alla difesa, che riguarda altri ministeri. Queste sono «fondamentalmente determinate dai dipartimenti interessati nella loro responsabilità e comunicate al Ministero federale della Difesa», la precisazione del portavoce del Ministro della Difesa, Boris Pistorius, senza spiegare di cosa si tratti esattamente. Ma Welt ha appreso che come “spese essenziali per la difesa al di fuori del bilancio della difesa (Epl. 14)” vengono inclusi, ad esempio, anche “assegni per i figli/assegni parentali” dal bilancio del Ministero della Famiglia per un importo di circa 47 milioni di euro e dal Ministero delle Finanze pagamenti per la “cura dei soldati dell’ex NVA“, cioè l’Esercito Popolare Nazionale della DDR, per un importo di 865 milioni di euro.
A metà giugno, il Segretario di Stato alla Difesa Thomas Hitschler ha stimato al Bundestag che le spese al di fuori del bilancio della difesa ammontano a 9,5 miliardi di euro. Includendo l’effettivo bilancio della difesa e i deflussi dalle attività speciali della Bundeswehr, ciò non è ancora sufficiente per una quota Nato dell’1,6%. La Nato lo sa bene, infatti all’inizio di luglio ha pubblicato una previsione secondo la quale la spesa totale della Germania quest’anno sarà di 64,1 miliardi di euro e la quota Nato sarà quindi dell’1,57%. Ciò conferma quanto grande dovrà essere il salto di Scholz per raggiungere l’obiettivo del 2% nel 2024.
SPESE MILITARI, IL “TRUCCHETTO” DELLA GERMANIA
Tutte le spese per la difesa dovranno crescere fino a quasi 86 miliardi di euro. Ciò significa che è necessario un aumento di oltre 20 miliardi di euro rispetto ai 64 miliardi di euro di quest’anno. Con il bilancio previsto per il 2024 di 51,8 miliardi di euro e il fondo speciale di 19,2 miliardi di euro, il governo di Scholz arriva solo a 71 miliardi di euro. Se si include il sostegno all’Ucraina, si possono aggiungere quasi 10 miliardi. Ma mancano all’appello ancora cinque miliardi di euro. Tuttavia, il governo tedesco ritiene di aver trovato questi miliardi: nelle spese per il debito federale, sezione 32 del bilancio.
Stando a quanto riportato da Welt, non si vuole più includere nella quota Nato solo gli interessi maturati per i debiti contratti nel fondo speciale. Pertanto, la quota del Ministero della Difesa deve essere dedotta dalla spesa federale totale per interessi di 39 miliardi di euro prevista per il prossimo anno e dichiarata “spesa rilevante per la difesa”. Questo porta più o meno ai 5 miliardi di euro ancora in sospeso. Una manovra che indigna gli esperti: anche se le spese di altri dipartimenti sono classificate come spese per la difesa, ci si deve chiedere se questi pagamenti servano davvero alla capacità di difesa nella sua interezza.
“SAREBBE UN VERO SCANDALO”
«Se il governo federale dovesse effettivamente iniziare a dichiarare i pagamenti degli interessi come spese per la difesa su larga scala, sarebbe un vero scandalo», dichiara Ingo Gädechens, politico della CDU che si occupa di bilancio. Ma c’è un’altra questione che stupisce in Germania. Si trova nel piano economico del fondo speciale: invece di 19,2 miliardi di euro, le spese per munizioni e nuove attrezzature previste per il 2024 ammontano a 24,2 miliardi di euro. Dunque, il Ministero della Difesa tedesco sta già ipotizzando che anche l’anno prossimo i fondi stanziati non verranno erogati completamente. Per questo motivo, il governo federale guidato da Scholz ha creato una specie di cuscinetto di sicurezza, in modo che almeno i 19,2 miliardi di euro vengano erogati alla fine. Ma questo trucco, spiega Welt, dimostra anche quanto sia grande la preoccupazione di Scholz di non raggiungere l’obiettivo del 2% nel 2024. Se ben 19 miliardi di euro non usciranno effettivamente dal fondo speciale e se l’economia tedesca si svilupperà ancora meglio del previsto, allora anche la spesa per interessi inclusa per la prima volta non sarà sufficiente.