È trapelato recentemente un documento – definito un vero e proprio “manifesto” – siglato da un centinaio di esponenti dei Socialdemocratici in Germania (ovvero l’SPD), che si pone in netta contrapposizione con la linea programmatica del partito sull’Ucraina, criticando aspramente anche la linea governativa dell’attuale cancelliere della CDU Friedrich Merz: a rendere pubblico il documento – o almeno, stralci dello stesso – è stato il quotidiano Stern, che l’avrebbe direttamente visionato; mentre, dal canto del cancelliere, non è arrivato alcun effettivo commento sul manifesto dell’SPD se non una riconferma della linea governativa a pieno supporto dell’Ucraina e del progetto di riarmo europeo.
Partendo proprio dal documento, secondo quanto riporta il quotidiano Stern, la più chiara e netta critica mossa dai ‘dissidenti’ dell’SPD è legata agli attuali progetti per spendere “centinaia di miliardi di euro nel riarmo (…), invocando la costrizione” per una “guerra presumibilmente imminente”: l’approccio che vorrebbero vedere i socialdemocratici è, invece, quello di mettere in campo una “politica di controllo degli armamenti e disarmo“, decisamente più utile per raggiungere “una sicurezza comune” rispetto alla pericolosa “destabilizzazione” che arriverebbe dalla corsa agli armamenti.
Il manifesto dei ‘dissidenti’ dell’SPD: “Riapriamo al dialogo con la Russia e interrompiamo il riarmo”.
Secondo il manifesto dell’SPD, il governo tedesco e l’intera Europa dovrebbero, invece, riavvicinarsi alla Russia con “un’intensificazione degli sforzi diplomatici (…) dopo il cessate il fuoco” al fine di garantire i “legittimi interessi di tutti in materia di sicurezza e stabilità”: non solo, perché secondo il manifesto attualmente non ci sarebbe “alcuna giustificazione politica di sicurezza” nella volontà di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL; così come sarebbe altrettanto pericoloso “il dispiegamento di sistemi missilistici statunitensi a lungo raggio” sul suolo tedesco.
Come anticipavamo prima, dal canto suo il cancelliere Merz si è rifiutato di commentare direttamente il documento dei ‘dissidenti’ dell’SPD, limitandosi a ribadire che il governo è “completamente d’accordo sulla valutazione della guerra (…) e sulle conseguenze che ne devono derivare”, con il portavoce Steffen Meyer che ha ricordato che il piano resta “rafforzare significativamente le nostre capacità di difesa”; mentre anche all’interno dello stesso SPD sembra che il manifesto abbia causato qualche prurito, con il portavoce degli Esteri Adis Ahmetovic che ha definito “in gran parte discutibile” il testo e il capogruppo in parlamento Matthias Miersch che si è definito “espressamente in disaccordo” sugli argomenti avanzati.