In Germania nella giornata di oggi si sta tenendo un’importante discussione interna alla coalizione parlamentare uscente che punta ad approvare – da un lato – un allentamento alle stringenti regole del debito pubblico e – dall’altro – un pacchetto economico speciale da 500 miliardi di euro per una serie di investimenti infrastrutturali: una decisione che oltre a nascondere evidenti insidie (alle quali arriveremo tra un attimo) ha già suscitato non poche opposizioni da parte di quella che sarà quasi certamente la futura opposizione nel governo della Germania, intenzionata ad impugnare le discussioni chiedendo che sia la Corte Costituzionale ad intervenire.
Partendo dal principio, è bene ricordare chela Germania è il paese europeo (e forse mondiale) con la più stringente normativa dal punto di vista della contrazione del debito pubblico varata dopo la complessa crisi economica del 2009: la Costituzione – infatti – sancisce chiaramente che il governo federale possa contrarre solamente lo 0,35% della produzione economica in debito; mentre per i singoli stati federali vige un chiaro e netto divieto a contrarlo in ogni sua forma.
Germania: la difficile strada di Merz per allentare il freno dal debito, tra Verdi ed AfD contrari
Venendo al presente, la volontà del cancelliere della Germania Friedrich Merz è quella di approvare delle ampie modifiche alla regola del freno al debito prima che subentri – il prossimo 25 marzo – la nuova coalizione di governo per poter sostenere liberamente un aumento della spesa militare secondo i dettami imposti dagli USA e dal presidente Trump; approvando al contempo anche un nuovo pacchetto da 500 miliardi per le infrastrutture.
La scelta di discutere questi due pacchetti quasi d’urgenza sarebbe legata al fatto che la prossima coalizione di maggioranza che assumerà la guida della Germania dovrà necessariamente includere al suo interno anche il partito di estrema sinistra The Left che ha già chiaramente negato qualsiasi via libera ad un aumento delle spese militari, con Merz che spera di poter contare sul supporto dei Verdi che fanno ancora parte (appunto, fino al 25 marzo) della coalizione uscente: un’ipotesi – tuttavia – complessa perché attualmente il partito verde non sembra intenzionato a fornire il suo supporto alla misura; mentre dal conto dell’opposizione di AfD è arrivato un appello alla Corte costituzionale per impedire una misura di tale portata nelle ultime settimane della coalizione uscente.