I gettoni telefonici sono spariti dalle nostre abitudini quotidiani ormai da molti anni, complice la rapida diffusione dei telefoni cellulari, che ha condotto in poco tempo alla rimozione di quasi tutte le cabine presenti nel Belpaese. Eppure, nonostante abbiano smarrito totalmente la loro utilità, i gettoni sono molto ricercati dai collezionisti, in quanto alcuni di essi possono avere un valore economico importante. Il primo gettone coniato in Italia è a marchio Stipel e risale al 1927: ha una doppia scanalatura e sul lato alto della moneta sono impresse la scritta S.T.I.P.E.L. e la sigla dell’azienda produttrice. Al centro della moneta spicca la raffigurazione di una cornetta e in basso vi è l’anno di conio: 1927 e la scritta anno V. Fra questi, quelli che valgono di più sono quelli che presentano piccoli errori di conio (in questo caso si possono superare facilmente i 100 euro), altrimenti i prezzi di mercato oscillano tra i 30 e i 40 euro.
Come si legge nell’approfondimento sui gettoni telefonici a cura del “Corriere della Sera”, nel 1928 l’officina Timo di Bologna coniò un gettone nichelato, che presenta al centro il doppio rombo con la sigla TIMO, mentre in basso la dicitura “anno VI” dell’era fascista. Sul rovescio vi è la scritta “Telefoni Italia”, subito sotto la scanalatura “Media Orientale”. Il valore? Dai 100 ai 200 euro.
GETTONI TELEFONICI RARI: QUALI SONO E PREZZI
Fra gli altri gettoni telefonici che meritano di essere menzionati figura quello a marchio Telve, considerato rarissimo. Come affermano i colleghi del “Corriere della Sera”, fu realizzato in ottone nel 1932 e il suo valore valica i 250 euro all’asta. Discorso analogo per il gettone delle officine Set di Napoli del 1934, che ha il dritto e il rovescio identici: al centro si trova la scritta “S. E. T”, circondata dalla dicitura “Società Esercizi Telefonici”. Una stella a cinque punte si trova in basso, mentre la corona esterna è formata da 12 triangoli uguali. Tuttavia, “di questo gettone esistono delle varianti, con il punto alla fine di S.E.T o con la corona formata da triangoli alternati da 8 o 11 raggi. Il valore può raggiungere anche i 70 euro, senza il punto finale, e superare i 180 euro se vi è il punto”.
Ha un valore di 20 euro (superiore ai 200 solo in caso di conservazione eccezionale) il gettone Teti di Roma del 1935, composto da una lega di metalli in cui varia la percentuale di alluminio. Poi, dal 1959 al 2001, si utilizzarono i gettoni telefonici più famosi, in ottone. Nella maggior parte dei casi, il loro valore non supera l’euro, ma qualcuno vale di più: quali? Quelli con l’anno/sigla 7502, 7706, 7803, 7901, 8011 possono arrivare fino a 15 euro; invece, quelli con anno/sigla 6504, 7110, 7304, 7412, 7704 fino a 50 euro.