Giacomo Bulleri è morto/ Re della ristorazione di Milano: da lavapiatti al successo

- Dario D'Angelo

Giacomo Bulleri, simbolo della ristorazione a Milano, è morto all'età di 94 anni: la sua ascesa iniziata da lavapiatti, fino alla creazione di un "impero".

giacomo bulleri 2019 facebook 640x300 Giacomo Bulleri, foto da Facebook

Giacomo Bulleri è morto: il re della ristorazione di Milano, che nel capoluogo meneghino era riuscito a creare un vero e proprio “impero” nel settore gastronomico partendo da semplice lavapiatti, si è spento nella serata di venerdì in ospedale all’età di 94 anni. Storico fondatore del gruppo “Giacomo Milano”, come riportato da “Il Corriere della Sera”, fino ad un paio di settimane fa aveva trascorso le vacanze a Pietrasanta, nella sua Toscana, ma negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate rendendo necessario il ricovero in ospedale a Milano. Giacomo Bulleri era vedovo da una decina d’anni: proprio alla moglie Miranda il gruppo di ristorazione, oggi guidato dal marito della figlia Tiziana, Marco Monti, stava dedicando dei nuovi panini in lavorazione. Bulleri lascia anche due nipoti, figlie di Tiziana, entrambe pasticcere all’interno del gruppo di famiglia.

GIACOMO BULLERI, MORTO RE RISTORAZIONE MILANO

Giacomo Bulleri era nato a Collodi, il paese di Pinocchio, ma a chi simpaticamente gli faceva notare come fosse difficile da pensare che dal nulla avesse creato il proprio impero della ristorazione, rispondeva ironico:”Nessuna bugia, è tutto vero”. Dopo essersi trasferito giovanissimo a Torino lavorando “a bottega” per carpire i segreti della cucina, nel 1958, a Milano, apre il suo primo ristorante: la storica Trattoria da Giacomo in via Donizetti. Bastano pochi anni perché questa diventi un punto di riferimento. Negli anni Novanta, apre invece “Da Giacomo” in via Sottocorno, primo dei suoi 7 locali tra Milano e Pietrasanta, con quest’ultimo inaugurato nel mese di giugno del 2018. Tante le soddisfazioni nel corso degli anni, così come i riconoscimenti: nel 2015 Bulleri ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dalla città di Milano, e soltanto a novembre scorso l’insegna di Negozio storico della Regione Lombardia.





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