Il giallo di Villa Pamphilj ieri sera a Chi l’ha visto, la misteriosa morte di una bimba di sei mesi e della sua madre, due cadaveri ritrovati sabato scorso nelle splendido parco di Roma. Le forze dell’ordine stanno ancora cercando di risalire all’identità della vittima, e la portavoce della questura capitolina, Elisabetta Accardo, ha portato al talk di Rai Tre i tatuaggi che sono stati ritrovati sul cadavere della vittima, ricordiamo, una donna bianca, con dei capelli biondi. Forse potrebbe essere dell’est Europa ma non vi sono certezze, mentre si sa che era alta un metro e 64 centimetri, per un peso di circa 55 kg. Una donna normale quindi, ma proprio quei tatuaggi che aveva sul corpo potrebbero permettere di identificarla. Ne aveva diversi la vittima, a cominciare da quello che sembra uno scheletro su una tavola da surf o forse su una canoa.
La particolarità è che il mezzo nautico è colorato in rosso, giallo e verde, che potrebbero fare riferimento alla bandiera della Lituania, che porta appunto quelle tonalità. C’è poi una sorta di aquila che invece ricorda il simbolo della bandiera albanese, e infine un tatuaggio vistoso sopra l’addome che secondo Federica Sciarelli potrebbe essere stato facilmente notato dai medici, tenendo conto che la donna ha partorito da circa sei mesi: un documento molto importante che forse permetterà di meglio identificare la vittima e la sua bimba.
GIALLO DI VILLA PAMPHILJ, IL RACCONTO DEI TESTIMONI
Chi l’ha visto ha poi parlato con alcuni peruviani che sabato scorso erano a Villa Pamphilj: stavano giocando a calcio quando è appunto arrivata la macabra scoperta. “Non era in un posto visibile”, racconta uno di loro, spiegando che se non avessero calciato la palla proprio in quel punto, non avrebbero visto la bimba.

Un racconto che cozza un po’ invece con quanto spiegato da Salvo, altro testimone, che parlando con il talk di Rai Tre ha spiegato: “Sabato pomeriggio ero qui con il telefonino e da quel sentiero sono uscite queste due ragazze agitate, mi hanno chiesto di vedere insieme a loro se ciò che avevano visto fosse un bimbo o un bambolotto. Sono andato insieme a loro e abbiamo visto questo buco nella vegetazione con questa radura avanti e un bimbo adagiato a terra a pancia in giù. Le ragazze avevano già chiamato le forze dell’ordine. La bimba non era vestita e non era occultata, passando l’avrebbe visto chiunque. Quando ci siamo avvicinati abbiamo sperato che fosse spazzatura, un bambolotto, e invece c’era solo quello, poi un po’ di sporcizia ma laterale alla bimba”.
GIALLO DI VILLA PAMPHILJ, IL DETTAGLIO DEL CANCELLO SEMPRE APERTO DI NOTTE
E ancora: “Quando hanno trovato anche la donna ho pensato che era una giornata orribile. Stai in mezzo al verde qui, la villa è bellissima e molto grande, difficile da controllare. Se tu vai la dietro e vedi la zona dove stava questo bimbo era come un buco nero in mezzo al verde, come a volte capita che su tante cose belle, ci facciamo un bel vestito ma dentro siamo marci, la sensazione di un degrado in una cosa bella, una cosa bella fuori ma brutta dentro”.
Chi l’ha visto fa infine notare come il cancello di villa Pamphilj sia sempre aperto di notte da qualche settimana a questa parte dopo che si è verificato un incidente, con più mezzi coinvolti che hanno appunto sfondato la recinzione: “Qualcuno potrebbe essere entrato di notte”, commenta l’inviato del programma di Rai Tre. Quanto accaduto sabato scorsa resta per ora un grande mistero, un vero e proprio giallo: le due vittime sono state uccise oppure sono morte per altre cause? Quello che si sa al momento è che la donna sarebbe deceduta prima della figlia, ma come, per il momento nessuno lo sa.