Guai per Gianluigi Torzi, noto come il “broker del Vaticano“, arrestato a Dubai. Il 45enne è stato condannato a 6 anni dalla giustizia della Santa Sede per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita di un palazzo di lusso a Londra in Sloan Avenue. Come riporta La Stampa, l’uomo sarebbe stato fermato nelle scorse ore dalla polizia degli Emirati Arabi, probabilmente per via di un mandato di cattura internazionale emesso dall’Italia. L’arrestato avrebbe comunicato con il Paese d’origine, in quanto la Legge permette di fare alcune chiamate telefoniche.
Il Tribunale del Vaticano ha condannato Gianluigi Torzi nel 2023 per il reato di truffa aggravata, estorsione in concorso e autoriciclaggio. Assolto, invece, dal reato di peculato, in relazione a una presunta sopravvalutazione del prezzo di vendita dell’immobile londinese, in quanto il reato non sussiste. Non solo la giustizia della Santa Sede: l’uomo è al centro di inchieste e processi anche delle procure di Roma e Milano. Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Roma Torzi avrebbe utilizzato parte dei 15 milioni di euro bonificati a due società britanniche per l’affare immobiliare, per poi acquistare titoli di società quotate in Borsa per 4,5 milioni.
Un mandato di arresto internazionale per Gianluigi Torzi
Indagini dalla Guardia di Finanza di Roma ma non solamente per Gianluigi Torzi, ora arrestato a Dubai: a Milano l’uomo è accusato di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza della Consob e corruzione fra privati spiega La Stampa. Per questi reati, l’uomo è stato rinviato a giudizio insieme con i manager Giacomo Garbuglia, Giuseppe Roveda, Giancarlo Andreella e Fabrizio Rizzo: al centro c’è la vicenda dei 35 milioni di euro di azioni della Aedes SIIQ, società immobiliare milanese svanita nel nulla dopo una serie di operazioni sospette. Parliamo di una vicenda iniziata nel 2017.
Secondo quanto riporta Rai News, l’arresto sarebbe avvenuto in esecuzione di un mandato di arresto internazionale della Procura di Milano per aggiotaggio su azioni della società di investimento immobiliare Aedes Siiq tra il 2017 e il 2019. Il “broker del Vaticano” sarebbe stato latitante per circa un anno: è ora in carcere in attesa di convalida. La Procura ipotizza “una serie di operazioni simulate e artificiose idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di Aedes spa“. Il finanziere è già stato condannato in primo grado a 6 anni per la gestione dei fondi della segreteria di Stato del Vaticano e la compravendita di una palazzo di Sloane Avenue a Londra.