Gianna Nannini: “Scappai di casa per inseguire i miei sogni”/ “Iniziai a cantare grazie a Ranieri”

- Lorenzo Drigo

Gianna Nannini è stata ospitata nel salotto di Mara Venier durante la diretta di Domenica In, ripercorrendo la sua carriera e raccontando alcuni aneddoti della sua infanzia

Gianna Nannini Gianna Nannini a Domenica In (Foto: Rai 1)

Gianna Nannini è stata ospitata nel salotto di Domenica In da Mara Venier, che nonostante la Pasqua ha deciso di stare al fianco di tutti i suoi fan, raccontandosi e ripercorrendo la sua lunga e prolifica carriera, che recentemente l’ha portata a pubblicare un nuovo album. “Il mio è stato uno percorso lungo“, racconta subito, “perché all’inizio non capivo dove fosse la mia identità musicale, poi l’ho trovata viaggiando all’estero”.

“Papà voleva che mi occupassi dell’azienda di famiglia“, continua a ricordare Gianna Nannini ripercorrendo la sua infanzia. “Ma ero molto decisa e capì che dovevo fare quello che volevo fare. Sono scappata dai miei genitori e sono andata a Milano, ho fatto dei provini, tra cui uno con Mara Maionchi, che mi ha preso. La vidi piangere, pensai di aver fatto schifo”, confessa ricordando quel primo fortunatissimo provino, “ma invece si era emozionata per il mio modo di cantare”.

Gianna Nannini “Massimo Ranieri è il mio modello”

Centrale, nella carriera di Gianna Nannini, fu un particolare il celebre Massimo Ranieri, al quale ci tiene a dedicare, durante la sua intervista, un lungo pensiero. “Sono nata con Ranieri”, racconta, confessando che lo considera “il più grande cantante che abbiamo in Italia. Sentivo le sue canzoni in televisione e lo vedevo che allargava le braccia: lì ho capito che avrei voluto cantare“. Il primo incontro, ricorda ancora, fu ad un concerto, al termine del quale “lo seguii. Scoprì dove abitava e lo aspettavo in strada per chiedergli un autografo. È stato il mio modello, mi ha influenzata e a lui devo il timbro vocale che ho ancora oggi”.

Parlando, poi, anche del nuovo album, Gianna Nannini racconta che dietro c’è tantissimo lavoro. “L’ho inizio uno o due anni fa”, racconta, “volevo fare un album un po’ soul dedicato a chiunque è nell’anima“. L’album da un lato, ma anche un film, “non un documentario” specifica, che uscirà presto su Netflix. “La regista voleva fare un film su di me, sui miei primi 30 anni. Non volevo farlo io ma mi è stato proposto. Ho letto il copione ed era strepitoso, ho dato il via libera e ho aiutato ogni tanto nella realizzazione, ma poco”.





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