La musica di oggi vive delle rivoluzioni artistiche che solo i grandi artisti sono capaci di realizzare, alcuni dei quali ancora oggi in attività e sempre più seguiti. Un esempio è rappresentato da Gianni Morandi, capace di vivere il mondo dello spettacolo nella sua totalità. Dopo i fasti di un tempo, ha saputo reinventarsi attirando anche l’entusiasmo e il gusto del popolo giovanile; segno di un valore artistico che non conosce distinzioni dal punto di vista generazionale.
Dai musicarelli ai successi incredibili nel mondo della musica, dalla recitazione alla conduzione televisiva; emblematico il fatto che Gianni Morandi risulta a oggi uno dei pochi ad aver partecipato a Sanremo sia da conduttore che da cantante in gara, tra l’altro vincendo nel 1987. Per non farsi mancare nulla, il cantautore ha avuto un ruolo importante anche nel mondo del calcio; tifoso appassionato del Bologna, per 4 anni – dal 2010 al 2015 – ha rivestito il ruolo di presidente onorario.
Gianni Morandi, che spavento nel 2021: l’incidente in campagna e il percorso di riabilitazione
Diverse sono le tappe fondamentali della carriera di Gianni Morandi, dai primi passi in quel di Monghidoro fino al successo internazionale con brani rimasti indelebili nella memoria delle generazioni. Sarebbe quasi riduttivo tentare di ridurre a poche righe le innumerevoli esperienze del cantautore, in attività su più fronti da oltre mezzo secolo. Un esempio importante del grande seguito e affetto dei fan per Gianni Morandi è testimoniato – suo malgrado – da un evento spiacevole che destò non poco l’apprensione di affetti, amici e appassionati: l’incidente in campagna.
Era proprio un giorno di marzo ma del 2021 quando Gianni Morandi si trovava tranquillamente nella sua campagna; una giornata tranquilla ma presto sconvolta da un grave incidente. Il cantautore cadde accidentalmente in un rogo, una situazione che gli causò numerose ustioni per il corpo e in particolare alcune complicazioni alla mano. Per diverso tempo Gianni Morandi si è dovuto sottoporre prima alle cure e poi ad un percorso di riabilitazione e, ancora oggi, l’utilizzo della mano non è ancora effettivo al cento per cento.