Gigi D’Alessio - in un’intervista riproposta da ‘Il meglio di… Domenica In’ - ha raccontato del pregiudizio vissuto per l’utilizzo del dialetto.
Da Napoli e per Napoli, Gigi D’Alessio ha conquistato il pubblico italiano con la poetica che abilmente veicola la sua produzione musicale. Una carriera che lo ha portato a superare non solo i confini nazionali ma anche quei ‘limiti’ imposti dal pregiudizio che aleggiava non solo nei suoi confronti proprio agli albori della sua crescita professionale. Oggi il ‘Il meglio di… Domenica In’ ha riproposto un’intervista recente del cantautore partenopeo che, oltre a passare in rassegna le tappe principali del suo percorso artistico e di vita, si è soffermato proprio sulla dura gavetta scandita da un pregiudizio che con il tempo, con i colleghi, ha ampiamente scalfito.
Gigi D’Alessio parte da un sodalizio, quello con Lucio Dalla; un aneddoto che è manifesto di come la critica e non solo del tempo fosse quasi restia nell’accettare il valore artistico di chi si cimentava nel cantare in dialetto napoletano. “Lucio Dalla litigava per me: ‘Voi non capite nulla’, è stato come un timbro sul mio passaporto. Sai, dicevano: ‘Canta in napoletano…’. Ai tempi se cantavi in dialetto venivi ghettizzato”.
Gigi D’Alessio a Domenica In: “Sanremo? Mi chiesero di cambiare una frase, in diretta…”
Il racconto di Gigi D’Alessio – riproposto da ‘Il meglio di… Domenica In’ – prosegue con un aneddoto riferito ad una sua partecipazione al Festival di Sanremo. “25 anni fa, quando portai in Sanremo ‘Non dirgli mai’, mi censurarono quell’unica frase che era in dialetto. Io dissi sì, ma poi in diretta la cantai lo stesso, pensai: ‘Tanto cosa possono mai farmi’…”. Il cantautore ha poi aggiunto: “Addirittura qualche radio non lanciava le mie canzoni: ‘Si sente che è di Napoli’. C’era un pregiudizio piuttosto pesante e, a oggi, posso dire che piano piano abbiamo rotto questo muro”.

Oggi, con fierezza, Gigi D’Alessio si è liberato di quell’etichetta che sembrava dover togliere qualcosa al valore artistico quando invece non poteva e non può che essere valore aggiunto. “Per me è una vittoria Annalisa che canta ‘Annarè’ ad un mio concerto, così come Elodie”.