Resta libero Giovanni Miniello, il ginecologo 69enne accusato di abusi su alcune pazienti alle quali avrebbe proposto rapporti intimi per curare o prevenire patologie quali papilloma virus e tumore dell’utero. Una “terapia del ses*so“ che, riporta Il Corriere della Sera, secondo il Tribunale del Riesame di Bari sarebbe stata proposta senza pressioni escludendo così che possa “ritenersi oggettivamente idonea a violare la libertà di autodeterminazione sessuale della vittima”. Con queste motivazioni, i giudici avrebbero quindi respinto i ricorsi della Procura ritenendo che non sussistano presupposti per una misura cautelare in carcere a carico di Miniello.
Il ginecologo Giovanni Miniello era stato arrestato e sottoposto ai domiciliari il 30 novembre 2021, accusato di violenza sessuale aggravata su due pazienti. Il provvedimento, ricostruisce il quotidiano, era stato revocato dal gip un anno fa e agli arresti sarebbe subentrata l’interdizione dalla professione per 12 mesi. La difesa del ginecologo Miniello, rappresentata dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto, avrebbe espresso “grande soddisfazione” per la decisione del Riesame sul no al carcere per il suo assistito. “Dopo l’intervento di otto diversi magistrati che hanno sancito l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza – ha sottolineato il legale di Miniello –, sono certo che con queste importanti ulteriori decisioni possa, a ragione, dirsi chiusa la fase cautelare, così consentendo di affidare al dibattimento ogni approfondimento teso a dimostrare l’assenza di penale responsabilità del professor Giovanni Miniello“.
Le accuse a carico del ginecologo Giovanni Miniello
Secondo il Riesame, quindi, la revoca dei domiciliari disposta dal gip nel 2022 sarebbe corretta e per i giudici non vi sarebbero elementi utili a sostenere una misura cautelare in carcere come invece chiesto dalla Procura. Il ginecologo Giovanni Miniello, riporta ancora Il Corriere della Sera, attualmente sarebbe a processo per violenza sessualedopo essere stato accusato da 20 donne. Ad alcune delle sue pazienti, secondo l’accusa, Miniello avrebbe proposto rapporti sessuali come cura per il papilloma virus e come prevenzione per il tumore dell’utero.
La Procura aveva chiesto il carcere per il ginecologo, con un primo ricorso contro la decisione del gip che aveva escluso la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in merito alla “terapia del ses*o” e concesso i domiciliari per due soli episodi di presunta violenza. Secondo quanto ricostruito dallo stesso quotidiano, nel dicembre 2021 il Tribunale della Libertà di Bari aveva rigettato il ricorso dei pm. Una decisione alla quale sarebbe seguito un nuovo ricorso della Procura in Cassazione con il risultato di un annullamento con rinvio stabilito da quest’ultima. Il Riesame avrebbe infine nuovamente esaminato l’appello concludendo con la conferma del no alla richiesta di custodia in carcere: “il rimedio terapeutico” proposto dal ginecologo non può, per i giudici, “ritenersi oggettivamente idoneo a violare la libertà di autodeterminazione sessuale della vittima“. Alcune querele, inoltre, sarebbero state ritenute tardive.