Gioconda in vendita per finanziare la cultura?/ Fissato il prezzo: 50 mld di euro

- Alessandro Nidi

Gioconda venduta al miglior offerente per far ripartire la cultura, affossata dal Coronavirus? È l'ipotesi che giunge dalla Francia e che ha fatto storcere più di qualche naso...

gioconda montecitorio _pixabay La Gioconda, foto Pixabay.it

La notizia è confermata e campeggia in queste ore sulle colonne de “Il Corriere della Sera”: la Francia, travolta al pari di numerosi altri Stati europei e mondiali dalla pandemia di Coronavirus, che ha generato una grave crisi economica e, parallelamente, molteplici difficoltà nel reperimento di materiali sanitari utili alla causa, sta pensando di mettere in vendita la Gioconda, il capolavoro di uno dei più grandi maestri italiani di sempre, Leonardo Da Vinci. L’idea è stata pubblicata per la prima volta sulla rivista “Usbek & Rica” da Stéphane Distinguin, fondatore della società Fabernovel, che opera nel campo delle consulenze in materia di innovazione digitale e che, fra i suoi clienti, annovera il celebre quotidiano transalpino “Le Monde”, l’emittente televisiva “Canal Plus” e i taxi di Parigi. Addirittura, l’artefice di tale “intuizione” ha già fissato il prezzo dell’opera d’arte: almeno 50 miliardi di euro. Una cifra record, ça va sans dire, spendibile inevitabilmente da poche persone nel mondo. Qualche principe arabo o magnate, presumibilmente.

GIOCONDA IN VENDITA PER CRISI CORONAVIRUS? DISTINGUIN: “COSÌ FINANZIAMO LA CULTURA”

La proposta farà sicuramente storcere più di qualche naso, anche oltre confine; del resto, la Gioconda finisce ripetutamente al centro di schermaglie diplomatiche (ma anche di alcune gazzarre da cortile, va detto) tra l’Italia e la Francia. Eppure, secondo Distinguin, potrebbe essere un buon affare, da un punto di vista economico e anche culturale. A tempi straordinari, risposte inedite. La pandemia e il confinamento autorizzano una nuova audacia. Il settore è a pezzi, la famosa eccezione culturale francese rischia di crollare, gli unici ad avere i mezzi per resistere e tentare qualche reazione sono i colossi americani, come Netflix che da qualche giorno propone sulla sua piattaforma anche i film di Truffaut”, ha dichiarato su “Il Corriere della Sera”. L’appello è chiaro: vendiamo il gioiello di famiglia, non per introitare, ma per dare nuova linfa al mondo della cultura che rischia di soccombere al cospetto del Coronavirus. L’alternativa? Un tour nelle Puglie per rilanciare il turismo o usarla come garanzia di una moneta virtuale. Chissà cosa ne penserebbe Leonardo…





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