Giorgio Panariello: “Nella mia vita non mi sono mai fermato, il successo…”
Le sue imitazioni, la sua verve comica; peculiarità che hanno reso Giorgio Panariello oltremodo amato dagli appassionati. Dal teatro alla tv, non si è fatto mancare nulla ed è lui stesso a sottolinearlo quasi con vena nostalgica a Domenica In: “Ho fatto di tutto, ho sempre lavorato; ho fatto anche l’elettricista sulle navi. Riguardando le immagini della mia carriera realizzo di non essermi davvero fermato un attimo…”. La voglia di entrare nel mondo dello spettacolo è stata in lui quasi innata, fin dalla giovane età aspirava a regalare sorrisi con l’umorismo: “Da piccolo mi sono reso conto che volevo far parte del mondo dello spettacolo; firmavo i quaderni con la mia firma in continuazione, come se fossero prove di autografo. Poi giocavo ad intervistarmi, ci nasci con questa ambizione… Già il fatto di salire sul palco, di padroneggiare il microfono; non avevo fin da subito le idee chiare poi piano piano con le imitazioni, in qualità di comico, ho capito la mia strada”.
Giorgio Panariello a Domenica In: “Quello che sono oggi lo devo ai miei nonni…”
I successi di Giorgio Panariello, come raccontato oggi a Domenica In, passano però per momenti difficili. La necessità di tuffarsi nel mondo dello spettacolo è stata per lui quasi una strada necessaria per evadere da una realtà difficile: “I miei nonni hanno colmato le mancanze, mi hanno cresciuto come fossero dei genitori; erano persone molto umili, sono cresciuto con questa mentalità proprio grazie a loro. Mia nonna mi cuciva i primi vestiti, quando iniziavo a fare le imitazioni di Renato Zero. Mio nonno aveva invece un carattere diverso, non era severo, però aveva un carattere forte. Mi diceva: ‘Sì, ma il bollo chi lo paga?’…”.
Resta la malinconia tra le righe delle parole di Giorgio Panariello quando – sempre a Domenica In – viene incalzato da Mara Venier sul concetto di famiglia. “Figli? Non sono mai venuti, forse non avendo avuto una famiglia regolare; diciamo senza un passaggio di consegne… Non ho sentito il senso di famiglia in quanto tale, ma dico sempre: sarei stato un padre meraviglioso, ovviamente c’è sempre tempo”.