La Giornata per la custodia del Creato, celebrata a livello mondiale, è in realtà un lasso temporale che comincia oggi, giovedì 1° settembre 2022, e si concluderà martedì 4 ottobre, con la festa di San Francesco. Il tema e l’invito spirituale per quest’anno è “ascolta la voce del Creato” ed esorta tutti i cristiani a pregare e prendersi cura della loro casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’, incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla’catastrofe ecologica’ preannunciata da San Paolo VI già nel 1970.
Nel suo discorso per la Giornata per la custodia del Creato 2022, Papa Francesco ha dichiarato: “Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani. Il dolce canto del Creato ci invita a praticare una ‘spiritualità ecologica’, attenta alla presenza di Dio nel mondo naturale. È un invito a fondare la nostra spiritualità sull’amorevole consapevolezza di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale’. Per i discepoli di Cristo, in particolare, tale luminosa esperienza rafforza la consapevolezza che ‘tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste’. In questo Tempo del Creato, riprendiamo a pregare nella grande cattedrale del creato, godendo del ‘grandioso coro cosmico’ di innumerevoli creature che cantano le lodi a Dio”.
GIORNATA MONDIALE PER LA CUSTODIA DEL CREATO 2022, PAP FRANCESCO: “MODIFICHIAMO GLI STILI DI VITA DANNOSI”
Nel suo lungo intervento per la Giornata mondiale per la custodia del Creato 2022, il Pontefice ha sottolineato che “la sorella madre Terra grida. In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione […]. Ma sono anche i più poveri tra noi a gridare. Esposti alla crisi climatica, i poveri soffrono più fortemente l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a diventare sempre più intensi e frequenti. Ancora, gridano i nostri fratelli e sorelle di popoli nativi. A causa di interessi economici predatori, i loro territori ancestrali vengono invasi e devastati da ogni parte, lanciando ‘un grido che sale al cielo’. Infine, gridano i nostri figli. Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta”.
Ecco allora che, proprio per sostenere la custodia del Creato, “ascoltando queste grida amare, dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi. Sin dall’inizio, l’appello evangelico ‘Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino!’, invitando a un nuovo rapporto con Dio, implica anche un rapporto diverso con gli altri e con il Creato. Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici”.