Aveva solo 24 anni Giovanbattista Cutolo, giovane musicista di Napoli che venne ucciso il 31 agosto del 2023 nella sua città. Giovanbattista, chiamato da tutti Giogiò, stava mangiando un panino con la fidanzata presso un locale di Piazza Municipio quando è stato coinvolto in una lite per futili motivi e ucciso con tre colpi i pistola. Il giovane è morto sul colpo e il suo assassino, di 17 anni, condannato in primo grado a 20 anni di carcere, il massimo della pena per il rito abbreviato. Il legale del 17enne ha però presentato il ricorso in appello. “Giustizia è fatta. Vent’anni, l’ergastolo per i minori. Grazie giustizia, abbiamo scritto una pagina di storia” aveva commentato invece la mamma di Giogiò, Daniela Di Maggio.
Alla memoria di Giovanbattista Cutolo è stata conferita la Medaglia d’oro al Valor civile alla memoria. Il 6 febbraio del 2024, invece, Cutolo è stato omaggiato a Sanremo, dall’orchestra sinfonica sul palco dell’Ariston, alla presenza della mamma, Daniela Di Maggio. Giovanbattista, infatti, era uno stimato musicista: studiava al Conservatorio di San Pietro a Majella, suonando corno e pianoforte. Quando è stato ucciso si sarebbe dovuto diplomare a breve. Giogiò, inoltre, faceva parte della Nuova Orchestra Scarlatti, formazione di Napoli, e aveva fatto richiesta per prendere parte all’orchestra del Teatro Ariston di Sanremo.
Giovanbattista Cutolo, chi è: “Trattava tutti allo stesso modo”
Giovanbattista Cutolo è stato descritto da tutti come un ragazzo d’oro, profondamente dedito alla musica, agli amici e alla famiglia. Innamorato della mamma Daniela Di Maggio, con la quale viveva, è stato descritto proprio dalla mamma come un ragazzo d’oro, in grado di attirare al suo funerale 6.000 persone. “Aveva sempre la parola giusta, le attenzioni trasversali per tutti. Trattava allo stesso modo tutti, il figlio del magistrato e quello del pasticcere. Mi stupiva sempre” ha rivelato la mamma. Giovanbattista Cutolo è rimasto nel cuore di molti: amici, compagni di orchestra, colleghi al conservatorio e non solo. La sua storia è stata un simbolo.