«Tutta la vita ho lottato per fare quello che voglio fare e continuo a farlo. La felicità che sto provando in questo momento è un indicatore di trovarmi nel posto giusto», le parole di Giovanni Allevi ospite a Oggi è un altro giorno. Il pianista ha poi parlato del suo sentirsi ancora inadeguato: «Io continuo a sentirmi inadeguato, vorrei essere il simbolo di un popolo di inadeguati. Io uscivo di scuola e trovavo la mia bici appesa ad un albero e mi chiedo ancora oggi come fosse possibile. La mia psicoterapeuta dice che tutto il successo che ho ottenuto probabilmente è una sorta di rivalsa nei confronti di questo senso di inadeguatezza».
Poi una battuta sul successo: «Se noi intendiamo per successo il riscontro esterno, questo genera ansia. Il successo per me significa assecondare il nostro desiderio interiore. Se questo è il successo, il successo è la felicità mia e di tutti». Infine, sul talento che c’è in ognuno di noi: «Ognuno di noi ha un talento, noi siamo abituati all’idea del talent televisivo, ma sono convinto che ognuno di noi abbia una scintilla, un destino. La nostra felicità si gioca quando troviamo il contatto con questa voce interiore». (Aggiornamento di MB)
Giovanni Allevi: “Il pensiero femminile sarà protagonista della nuova era”
Il grande successo e la vita privata, Giovanni Allevi a tutto tondo a Oggi è un altro giorno. L’artista ha parlato del suo libro in uscita, “Revoluzione”, ed ha spiegato a Serena Bortone: «È necessario guardarsi in profondità per poter dire qualcosa di significativo e per poter regalare un messaggio che possa avere un senso. Bisogna essere totalmente sinceri». Il pianista ha messo in risalto che «la paura del cambiamento coinvolge tutti noi, il mio libro affronta questa paura dal punto di vista di una persona che è terrorizzata. Ma il cambiamento è necessario: può essere lento e graduale oppure repentino come una rivoluzione».
E Giovanni Allevi ha le idee chiare sul futuro del pianeta: «Sono convinto che siamo in una nuova era e protagonista sarà il modo di pensare femminile. Fino adesso il protagonista è stato il protagonismo maschile, questo ottuso decisionismo ipercompetitivo, che ha portato le persone allo scontro. Sono convinto che il pensiero femminile sia rivoluzionario: la donna cerca sempre di evitare uno scontro, si fa portatrice di un pensiero inclusivo. Poi una donna ha l’intuizione di quello che accade, è sempre portata alla creazione».
L,’artista si è poi soffermato su come ha vissuto il lockdown: «C’ero già abituato all’isolamento (ride, ndr). È successo qualcosa di interessante nella drammaticità: molte aspettative del mondo contemporaneo sono state momentaneamente bloccate e le persone si sono sentite momentaneamente sollevate. È iniziata una riflessione filosofica in cui cerco di afferrare questi aspetti positivi che si sono affacciati nella vita delle persone, come il ritorno alla lentezza ed il ritorno alla natura».