Capitolo giustizia, riflettori accesi sulle intercettazioni. La posizione del Guardasigilli Carlo Nordio è molto chiara: basta all’utilizzo strumentale e alla spettacolarizzazione. Ma nessun passo indietro per quanto riguarda i reati più gravi, come confermato anche da Giulia Bongiorno, esponente della Lega e presidente della Commissione giustizia del Senato: “Guai a cancellare le intercettazioni. L’apporto fornito nella cattura di Messina Denaro, per esempio, è indiscutibile. Di contro, guai a pensare che ci sia sempre uno scrupoloso rispetto della normativa: in alcuni casi è emersa la ricerca dei reati “purchessia” e “a ogni costo”. E questo non va”.
Giulia Bongiorno ha spiegato che ci si occuperà dell’efficienza della giustizia in via prioritaria, ma sarà necessario ragionare con equilibrio e lucidità anche sulle intercettazioni. L’avvocato ha spiegato di aver già segnalato alcune criticità all’ex ministro Marta Cartabia: “I fatti hanno confermato che il mio allarme non era infondato. Sul tema intercettazioni ho voluto un’indagine conoscitiva al fine di individuare eventuali disfunzioni o lacune normative”.
L’analisi di Giulia Bongiorno
Soffermandosi sulle intercettazioni per reati di mafia e terrorismo, Giulia Bongiorno ha ribadito che magistratura e forze dell’ordine devono necessariamente disporre di tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento ed è innegabile l’importanza delle intercettazioni. Ma il ragionamento è lo stesso anche per la corruzione: “Mi sono espressa più volte su questo punto: è un reato grave per il quale non si può escludere l’uso delle intercettazioni”. Qualche polemica non è mancata, inoltre, sulla puntualizzazione di Nordio sulle errate trascrizioni dei marescialli, Giulia Bongiorno è netta: “Sono contraria alle generalizzazioni e credo nella correttezza di forze dell’ordine e magistratura. Certo, se poi mi chiede se ho mai riscontrato errori nelle trascrizioni, la risposta è: sì molte volte. Inoltre, capita spesso che nelle prime fasi delle indagini vengano trascritte solo le intercettazioni a favore dell’accusa”.