«Il FAI soffre per la scomparsa della fondatrice Giulia Maria Crespi»: così inizia la triste nota del Fondo Ambiente Italiano per la morte della propria coraggiosa e storica fondatrice, la 97enne ex patron del Corriere della Sera e tra le donne che hanno fatto la cultura e la storia di questo Paese. «La scomparsa di Giulia Maria Crespi, fondatrice e Presidente Onoraria del FAI segna un momento cruciale nella storia della Fondazione che a lei con unanime riconoscenza dedica il più commosso tributo», scrive sui social lo stesso FAI nel dare annuncio della triste notizia sulla morte della imprenditrice. Giulia Maria Crespi era soprannominata “la zarina” negli ambienti del Corriere della Sera anche per gli scontri celebri con Indro Montanelli: sposata con l’architetto Guglielmo Mozzoni, oltre ad aver avuto l’idea di fondare il FAI ha gestito per tutta la sua vita l’attività nel cotone della sua famiglia, tra l’altro anche proprietaria della celebre “cittadella industriale” di Crespi d’Adda.
GIULIA MARIA CRESPI “LA CURA E LA TUTELA DELL’AMBIENTE”
«La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il FAI è chiamato a seguire per il bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire», ha scritto ancora il FAI nel dare annuncio della morte di Giulia Maria Crespi mentre il Presidente Andrea Carandini aggiunge «Rassicurata dallo sviluppo della Fondazione in tema di beni gestiti, paesaggio e patrimonio, si era riservata la delega per l’Ambiente, preoccupata per la salute della natura e dell’uomo. Il FAI ha tradotto le sue indicazioni in pratiche virtuose nei Beni e nell’educazione al costume della sostenibilità e sempre avvertirà ai suoi fianchi questo suo ultimo sprone». Impegnata nella cura dell’ambiente, in una intervista di un anno fa a Famiglia Cristiana l’imprenditrice fondatrice del FAI spiegava «Forse per la sensibilità della gente, ma non certo per i politici. In genere non capiscono che il futuro del nostro Paese non sarà nelle mani delle aziende ma risiederà, invece, nella gestione della bellezza, nell’arte e nella natura che sono uniche al mondo». A ringraziare l’opera di Giulia Maria Crespi per l’ambiente e la cultura italiana anche la politica, con il leader della Lega Matteo Salvini che scrive sui social «Addio a Giulia Maria Crespi, grazie per la passione dedicata al servizio dell’Italia, delle sue bellezze e del suo ambiente».