Il caso di Giulia Tramontano a "La mentre di Narciso": cos'è successo alla 28enne uccisa a Senago dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

La trasmissione “Nella mente di Narciso” – condotta dalla criminologa Roberta Bruzzone nella seconda serata odierna di Rai 2, a partire dalle 23:15 – si occuperà del tristemente famoso caso di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa il 27 maggio del 2023 dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello, reo confesso dopo aver provato a mascherare le sue responsabilità cercando di sostenere l’idea di un allontanamento volontario della ragazza.



Di Giulia Tramontano si è parlato – abbondantemente – a partire dal 28 maggio del 2023: proprio quel giorno, infatti, lo stesso Impagnatiello si recò dai Carabinieri per denunciare la scomparsa dell’agente immobiliare di Senago – paese alle porte di Milano nel quale viveva da circa cinque anni -, sostenendo di averla vista l’ultima volta quella stessa mattina prima di recarsi nel bar in cui lavorava; il tutto fermo restando che la 28enne in quel momento era anche incita al settimo mese del figlio del compagno, il piccolo Thiago.



Già in occasione della denuncia emersero le prime discrepanze perché dopo aver sentito anche i genitori di Giulia Tramontano, gli inquirenti scoprirono che gli ultimi contatti con la 28enne risalivano alla sera precedente quando aveva salutato – con un messaggio – la madre: il suo cellulare risultò spento e irraggiungibile da quel momento e ben presto le attenzioni si spostarono sullo stesso Impagnatiello; anche perché venne fuori che poche settimane prima Giulia Tramontano aveva scoperto di una relazione che lui nutriva con una collega.

Alessandro Impagnatiello alla lettura della sentenza di Appello per l’omicidio di Giulia Tramontano (Ansa)

Indagini e processi per l’omicidio di Giulia Tramontano: l’avvelenamento, le 37 coltellate e l’occultamento del cadavere

La svolta nel caso di sparizione di Giulia Tramontano arrivò quando gli inquirenti individuarono nell’auto di Impagnatiello ingenti quantità di tracce genetica compatibili con la 28enne e il “colpo di grazie” arrivò quando l’amante del barman raccontò che da tempo lui era solito denigrare, insultare e sminuire la fidanzata: attestato il 31 maggio, quella stessa notte l’uomo ha confessato l’omicidio e ha dato indicazioni agli inquirenti per ritrovare il corpo; poi rivelatesi veritiere.



Dalle successive indagini emerse che dopo aver somministrato per lungo tempo lievi quantità di veleno per topi a Giulia Tramontano, Impagnatiello la colpì con 37 coltellate uccidendo anche il bimbo che portava in grembo, prima di provare a disfarsi del corpo dandogli fuoco in due differenti tentativi: in primo grado è stato condannato all’ergastolo con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato; poi confermata anche in secondo grado pur avendo fatto cadere l’aggravante della premeditazione.