Oltre ai già roventi dossier Recovery Fund e stato d’emergenza, il Governo è alle prese con la grana Autostrade. Altissima tensione tra forze di maggioranza, senza dimenticare gli affondi delle forze di opposizione. E il giudizio di Giuliano Amato è netto. L’ex presidente del Consiglio, oggi giudice costituzionale, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Dubbio e si è soffermato sulle possibili reazioni degli italiani in risposta a questo clima quasi irrespirabile.
E, come dicevamo, Amato non le manda a dire: «Vede, a mio avviso la questione è questa. Noi abbiamo nell’agone politico atteggiamenti che continuano a riflettere una animosa e assai forte ostilità reciproca. Nonostante l’occasione fornita dall’epidemia di comportamenti ispirati all’interesse della collettività alle prese con una sfida mai finora provata, le parti politiche sembra che proprio non riescano ad assumere comportamenti coerenti con l’esigenza di unità».
GIULIANO AMATO: “LE RESPONSABILITÀ SONO DIFFUSE, MA…”
Secondo Giuliano Amato questa è una situazione che alla lunga diventa insostenibile per gli italiani. Il giudice costituzionale ha messo in rilievo che molti vivono di quel comportamento divisivo, gettando odio sui social contro l’altro e «il giorno che finissero le cattiverei finirebbero anche lui o lei». E Amato ha una speranza: «Ma è ben possibile che esista una maggioranza di italiani che dice: ora basta. Basta. Ora insieme dobbiamo scegliere la via. Ora per cortesia i remi usateli per remare».
L’ex presidente del Consiglio si è poi soffermato sulle continue tensioni tra maggioranza e opposizione: a suo avviso le responsabilità sono diffuse, ma «chi governa ha quelle maggiori anche in questa fattispecie». Senza dimenticare il caos sui continui Dpcm: Giuliano Amato ha tenuto a ricordare che in una democrazia parlamentare le decisioni si prendono in Parlamento, discutendo seriamente delle proposte degli e degli altri. «Se si riesce a fare questo gli italiani, anche quelli che appaiono più esasperati, si sentiranno maggiormente tranquilli e in mani più sicure», il giudizio dell’82enne.