Un Massimo Gramellini decisamente pungente oggi sulla sua rubrica quotidiana per il Corriere della Sera: ce n’è per tutti, da Giuseppe Conte – anzi, GiusHappy Conte – agli esperti scientifici fino all’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, passando per Salvini e i 5Stelle.
L’apertura sul premier Conte è di sicuro effetto: definito “GiusHappy Conte”, con doppio gioco di parole sul “Giuseppi” di trumpiana memoria e Happy (felice in inglese), Massimo Gramellini narra del premier in versione intellettuale della Magna Grecia quando, parlando al Parlamento, Conte “si è inerpicato sulle pareti della speculazione filosofica per illustrare la superiorità dell’Episteme rispetto alla Doxa“. Gramellini racconta dunque che “nell’aula di Montecitorio c’è stato un momento di comprensibile panico” per quel riferimento così dotto.
Ad esempio un Matteo Salvini al quale “per la tensione, si è addirittura oscurata la mascherina”. Qualcuno tra i più colti – ironizza Gramellini – avrà pensato che Doxa fosse il cognome di una cantante (o chissà, forse un istituto demoscopico), ma nel dubbio tutti hanno applaudito. Tale doveva essere la sorpresa – prosegue la rubrica – che non ci si è fermati troppo a riflettere sul contesto. Qui la critica di Massimo Gramellini si fa più raffinata: infatti il giornalista osserva che a criticare la Doxa, cioè la volatile opinione comune, “era un politico indicato dal movimento (5 Stelle, ndR) che sull’esaltazione della Doxa ha costruito le sue fortune”.
GIUSHAPPY CONTE: IL PREMIER, GLI ESPERTI E L’OMS
Non solo: l’elogio dell’Episteme, la solida conoscenza degli esperti, si riferiva a una vicenda, quella del Coronavirus, in cui “gli esperti non hanno fatto una grande figura, mostrandosi in disaccordo su tutto e con tutti, a volte persino con sé stessi”.
Ne abbiamo sentite di tutti i colori, ma Gramellini non infierisce: “Nessuno intende farne loro una colpa, forse le nostre aspettative erano troppo alte” – stiamo tutti imparando che la scienza ha bisogno dei suoi tempi, che non sono settimane, per analisi efficaci di un fenomeno così complesso e devastante.
Di certo infatti le idee sul Covid-19 non sono chiare, nemmeno ai massimi livelli internazionali. Dunque Gramellini prosegue la sua spietata analisi: “Ma c’è un limite anche all’incoerenza e a superarlo è stato uno dei capi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quando ieri ha elogiato pubblicamente gli svedesi per avere affrontato la pandemia senza mai chiudersi in casa (a dire il vero con molti ripensamenti dopo la baldanza iniziale e problemi non di poco conto nelle case di riposo, ndR), dopo che a noi per due mesi era stato intimato di tenere il comportamento esattamente contrario. Cornuti e mazziati, per dirla con Aristotele. E questa non è Doxa, ma Episteme di quelle furenti“, è la pungente conclusione.