UN MESE DOPO L’ANNUNCIO, LA FIRMA: NASCE IL GOVERNO MERZ TRA PROCLAMI, CAOS INTERNAZIONALE E SONDAGGI FLOP
Alle ore 15 da Berlino il prossimo Cancelliere Friedrich Merz annuncerà la nascita ufficiale del Governo CDU-CSU-SPD in Germania, ad un mese e mese e mezzo dai risultati delle Elezioni Federali 2025 e un mese esatto dopo la prima conferenza stampa congiunta del leader conservatore con l’ex Cancelliere Olaf Scholz. Un mese dove è successo letteralmente di tutto in Germania, da una modifica della Costituzione ad un piano di riarmo da quasi 1000 miliardi di euro: con i dazi americani, la guerra in Ucraina e la crescita netta dell’AfD, eclatante negli ultimi sondaggi flop per la CDU (con la destra invece primo partito).
Nasce però il Governo Merz, il primo di “larghe intese” tra Centrodestra e Centrosinistra dai temi di Angela Merkel: nasce con un nuovo Cancelliere che prova a sfruttare il vento positivo delle ultime elezioni, rovinato in parte dalle scelte poste in essere nelle ultime settimane con in particolare la convocazione del Parlamento uscente per un voto in extremis atto a modificare la Costituzione tedesca sul freno al debito.
Il “bazooka” finanziario sul riarmo e la difesa, sebbene sia servito a ridare ossigeno ad un’economia stagnante e a rischio recessione, non ha convinto per nulla l’elettorato tedesco anche più moderato: il “trucco” messo in campo per allentare il freno al debito e permettere investimenti massicci sulla difesa – unito alla spinta di Von der Leyen in Europa per il ReArm 2030 – fa intravedere nei cittadini tedeschi un futuro più spinto alla guerra che non alla pacificazione.
LA BOZZA DEL CONTRATTO PER LA “GROSSE KOALITION”: COSA SAPPIAMO FINORA
Molto si attende da questa prima conferenza stampa di annuncio effettivo del contratto di Governo firmato: con Merz, leader della CDU, ci saranno il Premier bavarese Markus Soder (leader CSU) e ovviamente il co-leader della SPD Lars Klingbeil, che dovrebbe avere più ruolo e spazio dell’ex Cancelliere Scholz nel prossimo Governo di “Grosse Koalition”. Stando a quanto trapelato in queste ore dalla Germania, la suddivisione dei Ministeri – tema non da poco nella dinamica di un esecutivo di larghe intese e con diverse posizioni anche opposte – dovrebbe precedere 6 posti ai Cristiano-Democratici (tra cui Interni e Esteri), 3 alla CSU bavarese, 6 alla SPD, tra cui i ministeri chiave di Difesa e Finanze.
A livello di contenuti dell’accordo di Governo, in attesa di avere le parole dirette di Merz e degli alleati, svariati i punti all’ordine del giorno, con spostamento più diretto verso una politica di centrodestra che non il contrario: limitazione forte sulle “porte aperte” all’immigrazione, «cambiamento sul diritto di asilo e sui permessi di soggiorno», ha spiegato la presidente del Bundestag Julia Kloeckner in una lettera ai deputati prossimi a prender seggi di CSU e CDU.
Assieme al tema immigrazione, e ovviamente in aggiunto alle politiche di riarmo e di difesa dei confini, non mancheranno novità sul fronte welfare e lavoro. Sempre secondo le fonti citate oggi da “Politico” sul nuovo Governo Merz, si va verso un fortissimo restyling del reddito di cittadinanza, annullandolo per i disoccupati di lungo corso: nessun aumento di nuove tasse, riduzione delle politiche “green” e obbligo per le imprese della “due diligence” sui diritti umani. QUI IL CONTRATTO DI GOVERNO UFFICIALE